"IA, nuova bolla dot-com? Potrebbe volerci tempo prima che esploda. Investire oggi? Diversificare unica arma di difesa. Ecco come muoversi" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 15:21

"IA, nuova bolla dot-com? Potrebbe volerci tempo prima che esploda. Investire oggi? Diversificare unica arma di difesa. Ecco come muoversi"

La febbre da intelligenza artificiale scuote i mercati globali. Antonio Tognoli (CFO SIM) spiega perché il trend dell’IA resta solido

di Rosa Nasti

IA, boom o bolla in arrivo? L'analista:  "Se scoppia, non sarà subito. Ecco come investire adesso"

Cambia il vento su Wall Street, e la scossa attraversa i mercati globali. Dopo settimane di rally sospinto dall’euforia per l’intelligenza artificiale, ieri è arrivato un deciso dietrofront: l’indice Nasdaq ha perso terreno e la correzione si è rapidamente propagata all’Asia (con Tokyo in flessione di oltre due punti) e poi all’Europa, dove le Borse hanno aperto in calo.

A pesare, oltre ai timori di una bolla tecnologica, anche l’incertezza legata al possibile prolungamento dello shutdown americano, ormai al 35° giorno. Ma i riflettori restano puntati sull’IA. Dopo gli ultimi risultati trimestrali, molti investitori, incluso Michael Burry (lo stesso che aveva previsto la crisi dei subprime), stanno scommettendo contro i colossi del settore come Nvidia e Palantir, convinti che i prezzi abbiano ormai superato i fondamentali. 

Affaritaliani ne ha parlato con Antonio Tognoli, responsabile Macro Analisi e Comunicazione di CFO SIM, per capire se l’intelligenza artificiale sta davvero costruendo il futuro o solo gonfiando una nuova bolla.

"È sempre difficile dire con certezza quando si sta formando una bolla speculativa", premette Tognoli. "La prima cosa che viene in mente è la bolla delle dot-com. Allora gli investimenti erano finanziati in gran parte a debito, oggi invece si parla di centinaia di miliardi, circa 350 nel 2024 e oltre 400 nel 2025, sostenuti soprattutto da cash flow, cioè autofinanziamento. Questo rende il trend più solido, ma non significa che una bolla non possa esserci".

L’analista ricorda il celebre monito di Alan Greenspan, che nel 1996 parlò di "esuberanza irrazionale": "Eppure - osserva - dopo quella frase, il mercato continuò a salire per tre anni prima di scoppiare. Questo ci insegna che, anche se ci trovassimo in una fase di bolla, potrebbe volerci ancora tempo prima che esploda".

Secondo Tognoli, però, oggi ci sono anche elementi nuovi e più concreti rispetto al passato. "La Fed ha condotto un sondaggio in cui emerge che tra l’1 e il 5% delle ore lavorate sono già assistite da intelligenza artificiale, con un risparmio medio dell’1,4% del tempo. Questo significa che la produttività cresce, e che i primi effetti tangibili dell’IA si stanno già vedendo. È un segnale che c’è una base reale, non solo speculazione".

Tuttavia, le valutazioni restano tirate. "Se guardiamo al CAPE di Shiller (indicatore che confronta il prezzo delle azioni con una media decennale dei loro utili reali, corretti per l'inflazione ndr.) siamo intorno a quota 40, esattamente come ai tempi delle dot-com. È un dato che fa riflettere, perché segnala valutazioni molto sopra la media storica. Ma, d’altra parte, i prezzi oggi sono sostenuti dal free cash flow e non solo dalle aspettative. Il mercato resta fragile: potremmo assistere a pullback anche del 20%, senza che questo implichi la fine del trend positivo".

L’esperto invita quindi alla prudenza, ma non al panico. "Probabilmente non siamo in una bolla vera e propria, o se lo siamo, non è ancora matura per scoppiare. Il trend rimane positivo, anche se non lineare, ci saranno correzioni, magari anche pesanti, ma il percorso resta di crescita". Attenzione anche alla volatilità sull’oro e alle incertezze fiscali: "Se prima non era tassato e ora si parla di tassazione, è normale che qualcuno decida di vendere".

E per chi investe oggi? Tognoli è chiaro: "La prima cosa è capire con che portafoglio si è arrivati fin qui. Poi serve diversificazione, non solo tra azioni e obbligazioni, ma anche dentro l’azionario, bilanciando titoli growth, quelli a forte crescita, con i value, che garantiscono dividendi stabili nel tempo. E non trascurerei i finanziari.

Negli Stati Uniti si parla di una possibile deregolamentazione del settore bancario, e l’IA, pur finanziata in parte da cash, si regge comunque anche sul debito. Questo significa che le banche possono beneficiare del trend". In sintesi, per l'analista il mercato dell’intelligenza artificiale è un terreno fertile ma scivoloso: solido nelle fondamenta, esuberante nei prezzi. "Non si può escludere una correzione - conclude - ma non va confusa con un crollo".

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