Economia
Nvidia in fiamme a Wall Street: bruciati 150 miliardi mentre Google e Meta preparano il colpo sui chip IA
Il possibile investimento di Meta nei semiconduttori AI di Alphabet mette pressione su Nvidia: crollo fino al 7%, mentre Google sfiora i 4.000 miliardi di capitalizzazione

Nvidia
Nvidia perde 150 miliardi in Borsa tra le voci di un maxi-accordo Google-Meta sui chip IA
La competizione tra i giganti americani dell’intelligenza artificiale si fa sempre più serrata. A Wall Street le azioni Nvidia hanno registrato un forte calo, bruciando circa 150 miliardi di dollari di valore, dopo le indiscrezioni secondo cui Meta Platforms sarebbe in trattative per investire miliardi nei chip per l’IA sviluppati da Alphabet, la casa madre di Google.
Il titolo Nvidia è sceso fino al 7% nelle prime fasi di mercato, per poi recuperare parzialmente e stabilizzarsi intorno al -4% a metà seduta. La frenata ha influenzato anche altre aziende legate all’ecosistema Nvidia: Super Micro Computer (-2,6%), Oracle (-1,1%) e CoreWeave (-2,3%). In controtendenza, le azioni di Alphabet sono aumentate dello 0,7%, avvicinando la società alla soglia record dei 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Il mercato teme che Google stia guadagnando terreno nell’AI grazie ai suoi chip proprietari, le Tensor Processing Units (TPU). L’azienda ha appena presentato Gemini 3, il nuovo modello linguistico avanzato considerato da alcuni analisti superiore a ChatGPT di OpenAI e addestrato utilizzando proprio le TPU, anziché i chip Nvidia.
Secondo il Financial Times, Gemini 3 potrebbe aver “azzerato la scacchiera della gerarchia AI”, con un impatto paragonabile a quello provocato a inizio anno dall’ascesa della start-up cinese DeepSeek, che aveva causato un’ondata di vendite tra i big tecnologici, Nvidia compresa.
Il sito The Information riferisce che Google avrebbe proposto ai clienti – inclusa Meta – di adottare le TPU nei propri data center a partire dal 2027, segnando una possibile svolta: finora i chip erano disponibili solo tramite il servizio cloud di Google. Un’apertura che potrebbe ampliare radicalmente il mercato dei semiconduttori targati Alphabet, mettendola in concorrenza diretta con Nvidia per la quota multimiliardaria dei chip per data center dedicati all’AI.
Alcuni dirigenti di Google Cloud ritengono che questa strategia possa consentire all’azienda di conquistare fino al 10% dei ricavi annuali di Nvidia. Un eventuale accordo con Meta – che quest'anno investirà fino a 72 miliardi di dollari in infrastrutture – rappresenterebbe un risultato strategico di grande peso.
Nel frattempo cresce la domanda di chip personalizzati come le TPU, mentre aziende come Anthropic annunciano piani per utilizzare fino a un milione di chip AI di Google, per un investimento stimato in decine di miliardi.
Alphabet continua ad attrarre investitori di peso, tra cui Warren Buffett e Berkshire Hathaway, mentre Nvidia, dopo aver superato appena un mese fa la quota record dei 5.000 miliardi di capitalizzazione, ha già perso oltre 700 miliardi di valore di mercato.
