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Economia
Il lavoro del post-pandemia è tanta domanda e poca offerta
Joe Biden (Lapresse)

Il post pandemia sta presentando un fenomeno strano e preoccupante: più disoccupati, più posti di lavoro ma anche più posti vacanti.

Un qualcosa di paradossale che tocca sia l’ Europa che gli Stati Uniti.

Il Coronavirus ha portato uno stop rapido all’occupazione ma adesso,  con la ripresa che appare forte, manca manodopera .

Negli Stati Uniti il fenomeno è presente da mesi tanto che il presidente Joe Biden ha esortato gli imprenditori a pagare di più i lavoratori.

Il lavoro post-pandemia: tanta domanda e poca offerta

In Europa, a fronte di un rimbalzo dell’economia, il problema sembra riguardare alcuni settori, in primis quello dei trasporti e della ristorazione.

In Spagna, con oltre 3 milioni di disoccupati mancano lavoratori, e questo sembra davvero un paradosso. Secondo Adecco, player internazionale di ricerca di profili professionali, il motivo starebbe nel fatto che mancano figure con un’adeguata formazione professionale. L'importanza della formazione è un messaggio su cui i datori di lavoro spagnoli, e non solo, insistono preoccupati anche dal fatto che, oltre alla difficoltà di reperire manodopera, i fondi europei di sostegno non sono ancora arrivati.

Esiste poi in aggiunta una ulteriore preoccupazione che tocca anch’essa tutto l’Occidente, un inizio di inflazione sconosciuto da molti anni.

Gli istituti di credito non stanno enfatizzando il problema ma se la pressione per l’occupazione dovesse continuare e tradursi in aumenti salariali l’inflazione potrebbe diventare un problema.

In Spagna, ad esempio,  la ripresa ha già causato un forte aumento del costo del lavoro.

In Portogallo il post pandemia ha riportato il mercato del lavoro ai livelli precedenti il disastro del Covid-19, con una disoccupazione del 6,7%. Nel secondo trimestre è stato registrato il più alto livello occupazionale del decennio: 4,81 milioni di addetti.

Il lavoro nel post-pandemia: tanta domanda e poca offerta

Ma il mercato portoghese ha due grandi handicap: mancanza di lavoratori nel fiorente settore immobiliare residenziale e turistico e carenza di qualifiche professionali, soprattutto per i profili legati alla tecnologia, alla digitalizzazione, al commercio digitale, alla sanità e alla logistica.

Il Paese, purtroppo, continua ad essere uno dei Paesi con il più alto tasso di insuccesso scolastico in Europa.

La realtà del lavoro portoghese è stata espressa molto bene dalle parole del premier Jean Castex  “il problema numero uno” della ripresa post-pandemia è che le nostre aziende vogliono assumere, c'è un livello senza precedenti di creazione di posti di lavoro, ma non sempre si trovano lavoratori adeguati per riempirli.”

La stessa mancanza di lavoratori si sta vedendo in Francia.

Un survey dell'associazione dei dirigenti d'impresa ha confermato che il 71% delle PMI ha almeno un posto vacante. E nell'ultimo mese, uno dei più importanti siti di ricerca di personale “Pole Emploi” ha uno scoperto di offerta di oltre un milione di posti.

ln Germania la mancanza di manodopera qualificata è diventata un problema serio. Annette Widmann-Mauz, Segretario di Stato per l’Integrazione sostiene che esiste, al momento, una disperata necessità di attrarre lavoratori stranieri. Prima dell’estate i posti vacanti erano quasi 300000.

I comparti più colpiti : assistenza, salute, edilizia e nuove tecnologie. Il 77% dei posti vacanti è rivolto a professionisti e accademici e questo la dice lunga sul gap tra richiesta e formazione professionale. Un altro problema di non poco conto è l’invecchiamento della popolazione e la difficoltà di attrarre personale dall’estero.

Anche l’Italia da questo punto di vista non se la passa bene. A parte l’invecchiamento della popolazione, la bassa natalità e il reddito di cittadinanza che non ha favorito di certo la corsa la lavoro ci sono 2,3 milioni di disoccupati, conl'1,8% dei posti di lavoro vacanti. È il livello più alto dal 2016, anno in cui è iniziata la serie storica.

Il lavoro nel post-pandemia: tanta domanda e poca offerta

Nella stagione estiva i ristoranti non riuscivano a trovare i cuochi e camerieri, come è avvenuto in molti segmenti del settore turistico. E il problema sta diventando strutturale. Colpisce anche le professioni altamente tecnologiche che potrebbero aiutare il paese ad uscire da uno storico gap di tecnologia.Le aziende non riescono a trovare il 30% degli informatici e dei fisici necessari, il 28% degli operai meccanici e il 46% dei tecnici di produzione. Tra le cause :la mancanza di orientamento professionale, l'abbandono scolastico e gli stipendi bassi.

In Olanda i sussidi  del governo hanno impedito migliaia di licenziamenti, ma hanno provocato una crisi di altro tipo: nel secondo trimestre i posti vacanti erano superiori a quelli dei disoccupati e per ogni 106 offerte di lavoro c’era una media di 100 disoccupati. I settori più colpiti: i servizi, il commercio e la sanità.

Il governo inglese, su questo fronte in gravi difficoltà, ha appena dato il via libera alla concessione di 800 visti temporanei per macellai dell'UE. L'Associazione nazionale degli allevatori di suini ha lanciato l’allarme proprio per la mancanza di operatori qualificati nei macelli. E lo stesso accade con i camionisti, causa ultima della mancanza di carburante nelle stazioni di servizio del Paese o negli scaffali semivuoti di molti supermercati. Analogo problema anche con operai edili, camerieri o raccoglitori di frutta e verdura.

La carenza di manodopera costringerà i datori di lavoro a investire una volta per tutte in più beni capitali, più formazione professionale e migliori stipendi.

Negli Stati Uniti il deficit di manodopera sembra destinato a durare a lungo.

Un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha rilevato un record di 9,3 milioni di posti di lavoro disponibili ad aprile, mentre in quel mese solo 266.000 persone hanno lasciato le liste di disoccupazione. Agosto è stato un mese segnato dal rallentamento, le offerte di lavoro hanno superato i 10 milioni, secondo il Dipartimento del Lavoro, un milione in più rispetto ai candidati.

Alcune aziende si sono lamentate con la Casa Bianca e il Congresso di avere serie difficoltà di assunzione, soprattutto in lavori part-time sottopagati. Il cuore del problema, quindi, secondo gli esperti, non è tanto la carenza di manodopera, ma la rivalutazione o riformulazione del lavoro, compresa la formazione dei lavoratori. Prima della pandemia l'automazione e la globalizzazione avevano trasformato il modo di lavorare e gli imprenditori avevano già lanciato l'allarme per la carenza di figure qualificate.

La mancanza di manodopera è particolarmente evidente ora, con l'offerta di lavoro stagionale di numerose aziende di vendita al dettaglio e settori correlati, in vista della grande stagione dello shopping, dal Black Friday al Natale.

Chi invece non sembra avere problemi sono le grandi aziende del commercio su internet. Amazon, in primis, ha annunciato a settembre che prevede di assumere 125.000 lavoratori negli Stati Uniti per espandere il proprio sistema logistico.

Il salario 18 dollari l'ora sembra dare ragione all’esortazione di Biden a pagare di più.

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