Il posto fisso piace sempre di più: oltre 400mila assunzioni in 15 mesi e nuovi concorsi in arrivo - Affaritaliani.it

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Il posto fisso piace sempre di più: oltre 400mila assunzioni in 15 mesi e nuovi concorsi in arrivo

Le figure più richieste riguardano soprattutto l’ambito educativo, amministrativo, tecnico e digitale. Una larga parte dei dipendenti pubblici si dice soddisfatta, ma non mancano delle criticità in termini di meritocrazia

di redazione economia

Oltre 400mila assunzioni nella Pubblica amministrazione: il posto fisso torna a fare gola

Negli ultimi quindici mesi, la Pubblica amministrazione italiana ha avviato un ampio piano di assunzioni, con l’obiettivo di rafforzare e ammodernare l’intero apparato statale. Attraverso il portale inPA sono state pubblicate procedure per oltre 406.000 posti di lavoro, di cui circa 380.000 tramite concorsi pubblici e il resto attraverso meccanismi di mobilità interna.

Le figure più richieste riguardano soprattutto l’ambito educativo, amministrativo, tecnico e digitale. Si tratta di una scelta coerente con il tentativo di adeguare la macchina pubblica alle esigenze attuali, potenziando i servizi di base e accelerando la transizione verso modelli più moderni ed efficienti. In particolare, si contano 137.000 posizioni per educatori e formatori, 130.000 per impiegati amministrativi e contabili, quasi 18.000 per tecnici e circa 9.000 per specialisti in ambito digitale. Sono poi previste anche oltre 2.000 assunzioni per profili giuridici.

Durante il Forum Pa 2025 sono inoltre emersi anche dati interessanti sulla percezione interna del lavoro pubblico. Una larga parte dei dipendenti si dice soddisfatta: il 76% lo consiglierebbe ad altri, sottolineando soprattutto la stabilità e le possibilità di crescita. Il 45% ritiene che negli ultimi tre anni ci siano stati miglioramenti, soprattutto nella digitalizzazione dei processi e nella comunicazione con i cittadini. Inoltre, gran parte del personale percepisce il proprio ruolo come utile alla collettività, e quasi la metà lo considera determinante per la comunità in cui opera.

Tuttavia, non mancano anche le criticità. Persistono problemi legati alla scarsa valorizzazione del merito, a un’organizzazione del lavoro non sempre chiara e a una normativa spesso complicata da interpretare e applicare. I rapporti tra dirigenti e personale appaiono fragili, e resta da rafforzare la fiducia interna. Anche la formazione, sebbene apprezzata, spesso non risponde pienamente ai bisogni pratici delle diverse funzioni. Un altro fronte di cambiamento è l’intelligenza artificiale. La maggioranza dei dipendenti la vede come una risorsa, utile ad aumentare efficienza e competenze. Non si avvertono al momento timori di sostituzioni o tagli occupazionali, ma molti richiederebbe anche una formazione adeguata per affrontare questa trasformazione in modo efficace.

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