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Economia
Intel produrrà chip in tutto il mondo. Ma non in Italia: i motivi

Intel produrrà chip in tutto il mondo. Ma non in Italia: i motivi

"Stiamo erigendo alcune tra le più imponenti fabbriche globali per la produzione degli oggetti più minuti del mondo." A Davos, Pat Gelsinger, CEO di Intel, presenta il piano ambizioso della gigante statunitense per riconquistare la leadership mondiale nella produzione di microchip. Il progetto prevede investimenti negli Stati Uniti e in Europa, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni asiatiche, una mossa accolta positivamente e incentivata dalla politica. Tuttavia, l'Italia non rientra nel quadro del piano: "In questo momento non c'è nulla, siamo concentrati sugli impianti in Germania e Polonia", dichiara Gelsinger. Questo segna la fine dell'ipotesi avanzata da Intel nel 2022 di costruire in Italia una struttura per l'assemblaggio avanzato dei chip. Nonostante i colloqui, compresi eventuali aiuti di Stato, con il governo italiano sotto Draghi e successivamente con Meloni, l'anno scorso il governo non ha partecipato a un incontro con i vertici di Intel a Davos

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Nel corso dei mesi, la fabbrica italiana sembra essere scesa nella scala delle priorità per l'azienda, che costruirà un enorme impianto in Germania e ha annunciato uno stabilimento per i test in Polonia. Recentemente, il ministero dello Sviluppo economico, responsabile del dossier, ha indicato con crescente rassegnazione che l'offerta italiana era sul tavolo, ma la palla era nel campo di Intel. Il fatto che il progetto ora sia uscito dai radar rappresenta comunque un rallentamento nella strategia del governo "Chips Act" per espandere la presenza italiana nella filiera strategica dei semiconduttori. In Italia, Intel parteciperà alla Fondazione Chips.it, il centro per il design dei semiconduttori in fase di creazione a Pavia. Tuttavia, le sue mega-fabbriche saranno altrove.

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La fabbrica in Germania, situata a Magdeburgo e focalizzata principalmente sull'industria automobilistica tedesca, è attualmente in fase di progettazione. Intel sostiene che i problemi di bilancio di Berlino, che coinvolgono anche il fondo speciale per sovvenzionare gli investimenti industriali, non influenzeranno gli investimenti destinati alla fabbrica, pari a circa dieci miliardi di euro su un totale previsto di trenta miliardi di costi. L'intenzione è iniziare la costruzione "entro l'anno" dopo aver ottenuto l'approvazione di Bruxelles per gli aiuti di Stato. "L'obiettivo è rendere gli Stati Uniti e l'Europa competitivi con l'Asia nella produzione di chip," sottolinea Gelsinger, enfatizzando la creazione di un ecosistema di ricerca e fornitura attorno alle sue fabbriche e la possibilità per gli sviluppatori di chip europei di produrli localmente, anziché dall'altra parte del mondo.

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