Istat, a marzo l'inflazione corre al 6,5%. Il debito pubblico supera i 2,5 mld - Affaritaliani.it

Economia

Istat, a marzo l'inflazione corre al 6,5%. Il debito pubblico supera i 2,5 mld

L'accelerazione dei prezzi è dovuta anche questo mese ai prezzi dei beni energetici: la crescita passa da da +45,9% di febbraio a +50,9%

Preoccupa la durata e l'intensità del rallentamento dell'economia: lo evidenzia Confcommercio nella congiuntura di aprile.  "La tendenza al rallentamento dell’economia si è confermata anche ad aprile. - si legge - Secondo le nostre stime, il Pil dovrebbe registrare nel mese in corso una riduzione dello 0,5% su marzo. Nel confronto annuo la variazione si attesterebbe al 2,9%. Il dato, che segue già un primo trimestre negativo, conferma di timori sulla difficoltà di raggiungere nel 2022 una crescita prossima al 3%".

Il secondo trimestre del 2022, spiega Confcommercio, "si è aperto all’insegna degli interrogativi sulla profondità e sulla durata che potrà assumere l’attuale fase di rallentamento dell’economia, atteso che nessuno dubita più sul fatto che il primo trimestre dell’anno in corso sarà archiviato con il segno negativo della variazione congiunturale del Pil.

"Il conflitto in Ucraina ha esacerbato e reso più estesi nel tempo una serie di impulsi negativi preesistenti e le tensioni inflazionistiche non sono più definite transitorie. Ben prima del conflitto in Ucraina, si erano accumulate tensioni sulle materie prime, energetiche e non, il cui impatto sui prezzi al consumo e sui costi variabili delle imprese si avvertiva con inequivoca evidenza già nella parte finale dello scorso anno. D’altra parte, la ripresa, seppure abbastanza diffusa, non stava coinvolgendo nella stessa misura i diversi settori produttivi, trascurando le filiere del turismo, della socialità, della convivialità".   

A febbraio 2022 la produzione industriale, dopo le pesanti cadute di dicembre e gennaio, ha mostrato un significativo recupero in termini congiunturali (+4,0%). Il confronto su base annua registra un incremento del 3,2%. Nello stesso mese l’occupazione, dopo un bimestre di stasi, ha mostrato una crescita dello 0,4% su gennaio e del 3,5% su base annua.Il rallentamento registrato dalla domanda delle famiglie, soprattutto per la componente relativa ai beni, l’aumento dei costi e i timori innescati dall’inizio della guerra in Ucraina hanno determinato, a marzo 2022, un deterioramento del sentiment degli imprenditori del commercio al dettaglio (-4,4% su febbraio).

Grazie al rimbalzo registrato in febbraio dalla produzione industriale e la buona crescita dell’occupazione le stime sul Pil del primo quarto del 2022 vengono riviste da -2,4% a -1,1% rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. Sarebbe proseguita in aprile la tendenza al rallentamento, con una riduzione del Pil dello 0,5% rispetto a marzo.