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Economia
L'inflazione mette ko le banche italiane: Moody's abbassa l'outlook a negativo
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 

Moody's modifica da stabili e negativi gli outlook di sei Paesi Ue. Tengono solo Regno Unito e Austria 

Se prima erano "stabili", ora diventano "negative": l'agenzia di rating Moody's ha modificato le prospettive di crescita per i settori bancari di sei Paese europei, tra i quali Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia e Slovacchia. La società di valutazione americana  ha abbassato gli outlook a fronte di una situazione economica sempre più incerta. A pesare infatti sul futuro sono l'aumento dei prezzi generalizzato e quello dei tassi, che influenzerà il merito creditizio di molte imprese e famiglie, innescando la formazione di nuovi crediti problematici.

Solo a fine mese, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento: il nuovo aumento di 75 punti base, il secondo di tale entità dopo quello deciso l'8 settembre, ha fatto salire così il costo del denaro dall'1,25% al 2%, livello massimo dal primo trimestre 2009, quando a guidare l'istituto di Francoforte era il francese Jean Claude Trichet.

"Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva, ha compiuto progressi considerevoli nell'abbandono dell'orientamento accomodante della politica monetaria", ha comunicato la Bce nel giorno dell'aumento dei tassi.   In tale scenario però, secondo Moody's, solo due Paesi riusciranno a mantenere le prospettive di crescita nel settore bancario stabiliAustriaRegno Unito. Per l'agenzia di rating capitale solido e margini migliorati compenseranno le pressioni provenienti da venti contrari macroeconomici.

Pil, per Moody's la crescita dell'Italia nel 2023 sarà pari a zero 

"Abbiamo modificato le prospettive in negativo per sei settori bancari poiché prevediamo un ulteriore deterioramento delle condizioni operative, indebolendo la qualità dei prestiti, la redditività e l'accesso ai finanziamenti delle banche, sebbene l'impatto varierà da paese a paese", ha affermato Louise Welin, VP- senior credit officer, presso Moody's, commentando la decisione odierna. "Le economie sono colpite dalla crisi energetica e dall'elevata inflazione in seguito all'invasione russa dell'Ucraina, ha aggiunto Walin, l'aumento dei prezzi influenzerà l'affidabilità creditizia di molte imprese e famiglie, innescando la formazione di nuovi prestiti problematici". Nel rapporto sulle banche, che cita esplicitamente un "rischio stagflazione" per il nostro Paese, si legge inoltre che l'economia italiana registrerà una "crescita zero nel 2023", dopo un'espansione attesa del 2,7% per il 2022. 

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