Economia
L’Ocse alza le stime di crescita, ma la ripresa è fragile. Per l’Italia +0,6%

L'economia va meno peggio del previsto, ma la ripresa resta "fragile". Il supporto alle banche centrali: "Politiche monetarie devono restare restrittive"
Ocse, è 'una ripresa fragile', ma alza le stime di crescita. Per l'Italia +0,6 nel 2023, nella zona euro + 6,2
L'Ocse rialza le stime del Pil globale per il 2023 e il 2024 ma avverte: la ripresa è "fragile" e la crescita globale rimarrà al di sotto della media storica sia nel 2023 che nel 2024, rispettivamente al 2,6% (+0,4 pp rispetto alle stime di novembre) e al 2,9% (+0,2 pp), dopo il +3,2% segnato nel 2022. In particolare, si legge nell'Interim Economic Outlook dell'organizzazione parigina, l'andamento del Pil negli Stati Uniti dovrebbe attestarsi all'1,5% (+1 pp) nel 2023 e allo 0,9% (-0,1 pp) nel 2024. Nell'area dell'euro, si prevede una crescita dello 0,8% (+0,3 pp) quest'anno, che accelererà poi all'1,5% (+0,1 pp) il prossimo con l'attenuarsi degli effetti dei prezzi elevati dell'energia. Per l'Italia l'incremento del Pil sarà pari allo 0,6% (+0,4 pp) nel 2023 e all'1% (stima invariata) nel 2024. Le cose andranno decisamente meglio in Cina, grazie alla fine delle politiche zero Covid, con rispettivamente +5,3% (+0,7 pp) e +4,9% (+0,8 pp) nei due anni considerati.
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Ocse, l'inflazione rimane un elemento di preoccupazione
A preoccupare resta l'inflazione: se infatti quella generale mostra segni di moderazione, quella 'di fondo' rimane elevata, sostenuta da forti aumenti dei prezzi dei servizi, da margini più elevati in alcuni settori e da pressioni sui costi derivanti dalla rigidità del mercato del lavoro. La corsa dei prezzi al consumo, afferma l'Ocse, rallenterà gradualmente nel corso del 2023 e del 2024, ma resterà al di sopra degli obiettivi delle banche centrali fino alla seconda metà dell'anno prossimo nella maggior parte dei Paesi.