L’Ocse alza le stime di crescita, ma la ripresa è fragile. Per l’Italia +0,6% - Affaritaliani.it

Economia

L’Ocse alza le stime di crescita, ma la ripresa è fragile. Per l’Italia +0,6%

di Redazione Economia

L'economia va meno peggio del previsto, ma la ripresa resta "fragile". Il supporto alle banche centrali: "Politiche monetarie devono restare restrittive"

L'inflazione complessiva nelle economie del G20 dovrebbe scendere al 4,5% nel 2024 dall'8,1% del 2022. Nell'area dell'euro l'incremento dovrebbe attestarsi al 6,2% quest'anno e raffreddarsi al 3% il prossimo. Negli Usa, dove la stretta monetaria è stata avviata prima, l'indice del costo della vita è previsto salire rispettivamente del 3,7% e del 2,5% nei due anni considerati. Il miglioramento delle prospettive però, rileva l'Ocse, "è ancora fragile. I rischi sono diventati un po' più equilibrati, ma restano orientati verso il basso. L'incertezza sull'andamento della guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze più ampie è una delle principali preoccupazioni. La forza dell'impatto dei cambiamenti di politica monetaria è difficile da valutare e potrebbe continuare a esporre le vulnerabilità finanziarie derivanti dall'elevato debito e dalle valutazioni degli asset, nonché da specifici segmenti dei mercati finanziari. Anche le pressioni sui mercati energetici globali potrebbero ripresentarsi, portando a nuove impennate dei prezzi e a un aumento dell'inflazione".

LEGGI ANCHE: Economia, sette grandi “macigni”tengono il mondo in balia dell’incertezza

La politica monetaria, sostiene il documento, "dovrà rimanere restrittiva fino a quando non vi saranno chiari segnali che le pressioni inflazionistiche di fondo si saranno ridotte in modo duraturo". In molte economie, secondo l'Ocse, sono ancora necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse, inclusi gli Stati Uniti e l'area dell'euro.

Ocse, gli aiuti per sostenere le famiglie devono concentrarsi su chi ha bisogno

Diverso invece il giudizio sugli aiuti messi in campo dai governi per sostenere famiglie e imprese durante la pandemia di Covid e la crisi energetica e inflazionistica. I finanziamenti, osserva l'Ocse, dovranno "concentrarsi maggiormente su chi ne ha più bisogno. Un migliore orientamento e una riduzione tempestiva del sostegno complessivo", scrivono gli economisti parigini, "contribuirebbero a garantire la sostenibilità fiscale, a preservare gli incentivi, a ridurre l'uso di energia e a limitare l'ulteriore stimolo della domanda in un periodo di alta inflazione".

Secondo l'Ocse, "il rilancio delle riforme strutturali è essenziale per rilanciare la crescita della produttività e alleviare i vincoli dell'offerta. Rafforzare il dinamismo delle imprese, ridurre le barriere al commercio transfrontaliero e alla migrazione economica e promuovere mercati del lavoro flessibili e inclusivi", sostiene il documento, "sono passi fondamentali per stimolare la concorrenza, mitigare le carenze di offerta e rafforzare i vantaggi della digitalizzazione".

Infine, l'Ocse lancia un appello a rafforzare la cooperazione internazionale. È cruciale, afferma, "per aiutare a superare l'insicurezza alimentare ed energetica, assistere i paesi a basso reddito che devono onorare i loro debiti e ottenere un approccio più coordinato agli sforzi di mitigazione delle emissioni di carbonio".