Economia
L'utile Fca sale del 91%. L'addio a Ferrari taglia l'indebitamento
Fca chiude il 2015 con utili in aumento del 91% a due miliardi di euro e apre il 2016 con l'indebitamento in calo a 5 miliardi di euro grazie alla scissione di Ferrari. A deludere il mercato che si era entusiasmato per i conti sono però le stime per il 2016 quando il gruppo guidato da Sergio Marchionne stima di chiudere l'anno con un utile netto rettificato di 1,9 miliardi di euro (nel 2015 al netto di Ferrari è pari a 1,7 miliardi), ricavi netti per oltre 110 miliardi (111 lo scorso anno con Maranello) e un risultato operativo rettificato di oltre 5 miliardi (era 4,8). Stabile anche l'indebitamento netto industriale al di sotto dei 5 miliardi. A Piazza Affari, dunque, scattano le vendite sul titolo.
Per quanto riguarda lo scorso anno il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha chiuso il 2015 "in forte progresso con risultati ben al di sopra dei target per l'anno": includendo per l'ultima volta Ferrari, i ricavi netti sono cresciuti del 18% a 113,2 miliardi di euro, l'utile operativo è salito del 40% a 5,3 miliardi di euro e l'utile netto è aumentato del 91% a 2 miliardi di euro. Secondo il Ceo di Fca, questi risultati contano più delle vendite perché parlare dell'obiettivo "dei 7 milioni di vetture vendute è come parlare delle verdure che si vendono nei negozi, non importa": "La cosa che importa - ha detto Marchionne - è che noi abbiamo presentato nel maggio 2014 un insieme di obiettivi e che il risultato del piano che stiamo presentando nel pomeriggio li vedrà in rialzo. Quantitativamente, dal punto di vista finanziario, i risultati sono superiori a quelli dello scorso anno: è l'unica cosa che importa".
