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Economia
Marzotto venduta a Faber Five per 32 mln: addio della famiglia dopo 190 anni
Antonio Favrin

Marzotto venduta a Faber Five per 32 mln: addio della famiglia dopo 190 anni

Nello studio notarile Marchetti, situato a Milano, si è verificato un momento decisivo giovedì scorso. Le buste contenenti le offerte per Trenora, holding proprietaria di Marzotto spa, sono state aperte, e la Faber Five ha vinto la sfida con un'offerta di soli diecimila euro in più rispetto alla valutazione di 32 milioni stabilita dagli eredi di Andrea Donà dalle Rose, socio chiave del gruppo tessile fino alla sua scomparsa due anni fa. La società di investimento guidata da Antonio Favrin e dai suoi figli, già detentrice del 40% di Trenora, ha acquisito così l'80% delle azioni e il pieno controllo dell'azienda, che a sua volta possiede la maggioranza di Wizard, società controllante al 100% di Marzotto spa. Questo è quanto riportato dal Corriere della Sera.

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Questo passaggio è storico: per la prima volta dalla fondazione del Lanificio di Valdagno nel 1836, nessun rappresentante della famiglia originaria sarà più coinvolto nella gestione. Antonio Favrin, ottantenne, ha confermato le voci e ha spiegato il significato e la strategia di questa operazione: "In un momento come questo, che ci porta a riconsiderare oltre un secolo di storia, investire in un'azienda con oltre tremila dipendenti sparsi in tutto il mondo significa metterla in grado di adattarsi ai cambiamenti. Dobbiamo essere estremamente attenti all'evoluzione globale: economica, sociale e tecnologica". I figli di Favrin erano già coinvolti nella gestione di Marzotto spa: Davide è l'attuale CEO e Federica, proveniente da Deloitte, fa parte del consiglio di amministrazione. Sebbene la famiglia fondatrice mantenga una quota in Trenora, potrebbe presto cederla: il restante 20% è di Vittorio Marzotto, fratello di Matteo, il quale potrebbe esercitare un'opzione di vendita a favore dei Favrin per 16 milioni entro un mese.

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Anche in Wizard, l'azienda controllante del gruppo tessile, ci sono membri della famiglia: il 28,7% è ancora detenuto dai Donà dalle Rose, mentre il 19,9% appartiene agli eredi di Giannino. Tuttavia, nessuno di loro potrà influenzare le decisioni aziendali con il nuovo assetto. Secondo Favrin, l'azienda ha chiuso il miglior bilancio degli ultimi vent'anni nel 2023, con ricavi intorno ai 400 milioni e un EBITDA di 50 milioni, con un totale di 3.701 dipendenti, dieci stabilimenti produttivi in Italia e operazioni dirette in 5 Paesi esteri. Questo ha ribaltato tutte le previsioni, che suggerivano un'acquisizione da parte dei Dona Dalle Rose con il supporto di istituti finanziari. Ora i Favrin detengono anche il controllo (con il 68%) di Ratti spa, società quotata in Borsa, aprendo la possibilità di nuovi sviluppi, come il ritorno di Marzotto in Borsa attraverso una fusione inversa, sebbene per ora sia solo un'ipotesi.


 






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