Economia
Mediobanca, Nagel ceo e Pagliaro presidente. Lista senza Delfin e Caltagirone

La proposta del comitato nomine al cda: previsto il rinnovo di un terzo dei dodici consiglieri
Mediobanca, la proposta del comitato nomine al cda: lista senza Delfin né Caltagirone
Il comitato nomine di Mediobanca propone al cda della banca, che si riunirà mercoledì, una rosa di nomi per il nuovo consiglio di amministrazione di cui non fanno parte né rappresentanti di Delfin né del gruppo Caltagirone. Lo si apprende al termine della riunione del comitato che, da un lato, ha preso atto della bocciatura da parte di Delfin della proposta del cda di Mediobanca e, dall'altro, ha giudicato non accoglibili le richieste in tema di governance reiterate dalla holding della famiglia Del Vecchio, che insisteva tra l'altro sulla sostituzione di Renato Pagliaro con un nuovo presidente indipendente e condiviso.
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La lista che arriverà sul tavolo del consiglio di mercoledì si compone di 15 nomi, per prassi pari a quelli di cui si compone l'intero consiglio, anche se sono solo dodici quelli che dovrebbero essere eletti alla luce del fatto che due posti sono riservati alla lista di minoranza che arriverà prima e un posto a quella di Assogestioni.
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La lista rinnova per un terzo i 'suoi' dodici consiglieri. Escono per sopraggiunti limiti di età Maurizia Comneno, Maurizio Costa, Maurizio Carfagna ed Elisabetta Magistretti mentre sono confermati l'amministratore delegato Alberto Nagel, il presidente Renato Pagliaro, il direttore generale Francesco Saverio Vinci, Virginie Banet, Laura Cioli, Valérie Hortefeux, Maximo Ibarra e Vittorio Pignatti-Morano Campori.
Al posto dei quattro consiglieri uscenti Mediobanca è convinta, attraverso il lavoro di comitato, cda e advisor, di aver individuato quattro profili con competenze idonee alla realizzazione del piano industriale, giudicato dal consiglio lo strumento migliore per la creazione di valore nel medio termine. Per quanto riguarda la composizione di genere, la nuova lista presenta i nomi di sette uomini e cinque donne.
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La lista conferma la spaccatura con Delfin, a cui era stato proposto di firmare un patto parasociale che sancisse una tregua con il management in cambio di una rappresentanza in consiglio. Ma le richieste di un nuovo presidente condiviso, del rinnovo di due terzi del board e di quattro consiglieri presentate da Delfin, a cui erano stati chiesti in cambio una serie di impegni stringenti tra cui il sostegno al piano e l'appoggio alla lista del consiglio, sono state giudicate da Mediobanca non accoglibili. Dal gruppo Caltagirone, destinatario di una proposta analoga, non risulta invece essere arrivata ancora alcuna risposta.