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Davines celebra 40 anni di storia a Cosmoprof 2023

Cosmoprof Worldwide Bologna 2023, Davines festeggia 40 anni di attività e di Bellezza Sostenibile

Davines, azienda fondata a Parma da Gianni Bollati nel 1983, ha festeggiato a Cosmoprof i suoi primi 40 anni di storia. Partita come una modesta attività di fabbricazione su licenza di prodotti per capelli svolta tra le mura di casa, la società, il cui nome unisce quelli dei due figli di Bollati, Davide e Stefania, registra sin da subito numerosi successi. Dopo il necessario trasferimento dal contesto domestico, dettato dalla crescita dell’attività, l’azienda lancia prodotti sia sotto il proprio marchio sia per conto terzi. Bollati sviluppa e cura rapporti con i rappresentanti del mondo professionale, attraverso la creazione di formule personalizzati per una sfera di clienti sempre più numerosa.

Davines resta però un’azienda a gestione famigliare: nel 1992 subentra Davide Bollati, che rifonda il laboratorio di ricerca, concentrando le energie sull’espansione verso mercati internazionali e introducendo intere linee a marchio Davines. La prima è Becoming, una linea completa per la cura del capello, cui segue Mask, una gamma moderna per la colorazione dei capelli. Nel 1996 nasce il brand Comfort Zone, attivo nel settore skincare e diffuso ad oggi in oltre 10 mila centri estetici e 5000 spa nel mondo. L’ambizioso obiettivo di Comfort Zone è quello di agire sulla dimensione esteriore al fine favorire anche quella interiore.

Nel 1998 anche Stefania Bollati entra a lavorare nell’azienda di famiglia, occupandosi sia di marchi e brevetti depositati, sia della gestione del personale. Stefania assume, infatti, la carica di Head of Wellbeing, approfondendo gli effetti del benessere lavorativo sulla vita delle persone e viceversa. Le scelte operate dal Gruppo Davines sono guidate, sin dagli esordi, dal tema della sostenibilità. Nel 2004 entra a far parte del team Davines Paolo Braguzzi, professionista di grande esperienza nel settore hair care che avvia un percorso di consapevolezza e sensibilizzazione verso tematiche valoriali che porta alla nascita, ad esempio, della Carta Etica e delle Guide per gli Eco-saloni, dei primi programmi di compensazione delle emissioni dell’azienda e del Rapporto di Sostenibilità.

Il Gruppo Davines apre numerose filiali a New York, Parigi, Londra, poi a Città del Messico e Hong Kong, registrando così, nei primi dieci anni del 2000, una crescita esponenziale del fatturato che passa da 20 a 60 milioni di euro. Gruppo Davines ha accelerato ulteriormente lo sviluppo diventando dal 2016 B Corp e modificando, nel 2019, il suo statuto in Società Benefit. Nel 2021 Davines è tra i fondatori della B Corp Beauty Coalition, che si propone di promuovere un cambiamento sistemico e duraturo nell’industria del beauty. La Coalizione in un anno ha raggiunto 58 membri provenienti da 6 paesi diversi, raddoppiando i numeri iniziali.

Nel 2018 viene inaugurata la nuova sede alle porte di Parma, il Davines Village, progettato da Matteo Thun insieme alla famiglia: il Village rappresenta la concretizzazione dei valori di bellezza, benessere e sostenibilità. La sede copre circa 11.000 metri quadrati e include gli spazi dedicati a uffici, formazione, laboratorio di Ricerca e Sviluppo, stabilimento produttivo e magazzino.

Inoltre, seguendo i principi dell'economia circolare, Davines ha abbracciato un approccio rigenerativo nei confronti dei materiali utilizzati, abbandonando la logica del "prendi, usa, smaltisci" per arrivare ad avere un impatto ambientale e sociale positivo. Con questo scopo, l'azienda progetta i suoi packaging sui principi dell'ecodesign, rendendoli più leggeri e sottili pur garantendo lo stesso livello di qualità e sicurezza, e prediligendo materiali riciclati o da fonti rinnovabili.

Dall’inizio del 2021 è alla guida dell’azienda, insieme al Presidente Davide Bollati, l’Amministratore Delegato Anthony Molet, per 10 anni responsabile della filiale americana di Davines. Oggi, il Gruppo Davines impiega nel Village di Parma e in altre sette filiali circa 800 persone di moltissime nazionalità e distribuisce i suoi prodotti in 90 paesi del mondo, con un fatturato che nel 2023 è lanciato verso i 250 milioni di euro.

L’intervista di affaritaliani.it a Davide Bollati, Presidente di Davines

 

Ai microfoni di affaritaliani.it il Presidente di DavinesDavide Bollati, ha parlato della crescita dell'azienda e del suo impegno verso la sostenibilità: "Ad oggi abbiamo gli Stati Uniti come primo mercato, siamo presenti in 80 Paesi e abbiamo una nuova sede, il Davines Village, attorno e all'interno del quale stanno nascendo progetti originali come il Centro di Agricoltura Organica Rigenerativa, grazie al quale ora stiamo pianificando anche un programma di agrivoltaico".

Insomma, Davines prosegue il suo percorso verso la sostenibilità, afferma Bollati, abbracciando la logica B Corp e focalizzandosi su tre aspetti fondamentali per arrivare a un business rigenerativo: la decarbonizzazione, la circolarità e la biodiversità. "Per quando riguarda la decarbonizzazione abbiamo in cantiere molti progetti, dalla deforestazione alla riduzione delle emissioni" aggiunge il Presidente di Davines. Tutte iniziative che, già dal 2006, mirano a mitigare l'impatto sul clima in modo concreto. L'azienda punta sull'economia circolare riducendo il più possibile il consumo di materiali o comunque riutilizzandoli o riciclandoli, ma anche ponendosi l'obiettivo di abbandonare l'utilizzo di plastica vergine. In merito, Bollati ha posto in evidenza l'impegno preso con Plastic Bank, insieme al quale è stata organizzata una raccolta pari a 100 tonnellate di plastica, poi riciclata, in Indonesia, Filippine e Brasile (luoghi in cui sono presenti entrambe le realtà).

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