Sanzioni, l'Ue stringe il cappio su Mosca: energia, banche e petrolio nel mirino. Ma Trump potrebbe bloccare tutto - Affaritaliani.it

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Sanzioni, l'Ue stringe il cappio su Mosca: energia, banche e petrolio nel mirino. Ma Trump potrebbe bloccare tutto

Il nodo più spinoso è la posizione degli Stati Uniti: Trump non sembra intenzionato a supportare un giro di vite ulteriore contro Mosca

di redazione economia

Nuova tornata di sanzioni Ue contro la Russia: ecco i settori più colpiti

L’Unione Europea ha annunciato il suo 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a meno di due settimane dall’ultimo giro di vite. L’obiettivo è chiaro: mettere ulteriore pressione sul Cremlino per costringerlo a fermare la guerra in Ucraina. Questa volta il focus è su due settori chiave: l’energia e il sistema bancario russo.

Nel dettaglio, la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen propone tre misure principali sul fronte energetico. Primo, il blocco totale di qualsiasi operazione legata ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, anche se attualmente non sono operativi. Secondo, abbassare il tetto massimo al prezzo del petrolio russo da 60 a 45 dollari al barile, una soglia stabilita dal G7 lo scorso dicembre, ma che ora risulta poco efficace.

Terzo, vietare l’importazione di prodotti raffinati derivati dal petrolio russo per impedire che il greggio arrivi nell’Unione Europea tramite canali alternativi. A questi provvedimenti si aggiunge l’allargamento della lista delle navi russe “ombra” che esportano petrolio aggirando le sanzioni, ora arrivata a 419 imbarcazioni.

Dal punto di vista finanziario, il pacchetto prevede anche l’estensione del divieto di transazioni con altre 22 banche russe e, soprattutto, l’introduzione di sanzioni contro gli operatori finanziari di Paesi terzi che facilitano il commercio con la Russia aggirando le misure già in vigore. Colpito anche il Fondo russo per gli investimenti diretti, responsabile di finanziare progetti globali, insieme a nuove restrizioni sulle esportazioni verso la Russia di tecnologia e materiali industriali per un valore di oltre 2,5 miliardi di euro.

Tuttavia, restano due problemi cruciali che rischiano di rallentare o addirittura bloccare l’approvazione del pacchetto. Il primo è la necessità di unanimità tra i 27 Stati membri, mai una formalità. Il secondo riguarda il prezzo massimo del petrolio russo, una decisione presa a livello G7 che richiede un accordo unanime dei Paesi coinvolti per essere modificata. Von der Leyen ha annunciato che si discuterà del tema durante il prossimo vertice del G7 a Kananskis, in Canada, a metà giugno.

Ma il nodo più spinoso è la posizione degli Stati Uniti. Con l’amministrazione Biden, finora, non è stata trovata una piena intesa sull’inasprimento delle sanzioni, mentre Donald Trump non sembra intenzionato a supportare un giro di vite ulteriore contro Mosca, malgrado le pressioni europee. La Ue si trova dunque a un bivio: può decidere di spingere ancora sull’acceleratore per stringere le maglie attorno all’economia russa, ma senza una forte alleanza transatlantica sarà difficile ottenere risultati concreti.

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