Economia
Scaroni: "Il gas? Siamo in un guaio ciclopico". Allarme da ex capo Eni e Enel



Il vice presidente di Rotschild: "Costo e reperibilità diventeranno un problema. E' il risultato di 30 anni di no a tutto da parte degli italiani"
Scaroni: "Il gas? Costo e reperibilità saranno presto un problema"
La guerra in Ucraina ha accelerato ancora di più la problematica del gas in Italia. Il dipendere in maniera così massiccia dalla Russia rischia ben presto, in seguito alle sanzioni inflitte a Putin, di diventare un grosso guaio per il nostro Paese. Non è tenero, in un'intervista al "Sole 24 Ore", il giudizio di Paolo Scaroni, vicepresidente di Rothschild, con un passato alla guida di Enel e poi di Eni, fino al 2014, anno in cui Mosca invase la Crimea. Oggi il Cremlino si e' spinto ben oltre, attirando sanzioni pesantissime. "La crisi con la Russia - spiega Scaroni - ci ha messo in un guaio ciclopico. Nell'immediato dobbiamo tutelare la nostra sicurezza energetica. Purtroppo possiamo fare quasi nulla, salvo forse impostare il termostato di casa su 18 gradi invece che 22: rimedio che peraltro darebbe risultati giganteschi".
La situazione - prosegue Scaroni al Sole - è oggettivamente molto complicata e per alcuni Paesi - come l'Italia, la Germania o l'Austria - lo è in modo particolare. Per il gas mi preoccupano sia il prezzo che la reperibilità. Il nostro Paese non solo è molto dipendente dal gas, ma e' anche uno dei maggiori acquirenti europei di gas russo. Questo è anche il risultato di 30 anni di comportamenti degli italiani: non dei governi che si sono succeduti, ma proprio dei cittadini, che con il loro voto e loro prese di posizione hanno detto no al nucleare, no ai rigassificatori, no allo sfruttamento delle nostre risorse nel mare Adriatico. Un'opposizione continua, che si è rivolta anche contro il solare e l'eolico, di cui ora raccogliamo I frutti".