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Economia
Stellantis, cura Opel. Tagliati 390 colletti bianchi. Da gennaio via in 1.000
Carlos Tavares
Lapresse

Proseguono i tagli in Stellantis, una lenta riduzione della forza lavoro fatta di prepensionamenti che agli addetti ai lavori ricorda la cura Opel messa in atto da Carlos Tavares dopo l'acquisto nel 2017 del marchio tedesco da General Motors da parte di Peugeot. Il quarto gruppo automobilistico ha sforbiciato infatti 390 colletti bianchi fra quadri e impiegati, lavoratori che a quanto risulta dovrebbero essere per la maggior parte a Torino, anche nel reparto ricerca&sviluppo e poi in tutto il Paese utilizzati nelle cosiddette funzioni staff (amministrazione e servizi finanziari anche della controllata Comau). Fuoriuscita che avverrà attraverso il ricorso al contratto di espansione firmato oggi tra il colosso guidato da Tavares, i sindacati e il Ministero del Lavoro di Andrea Orlando e che segue accordi di uscite incentivate simili già siglati nei mesi scorsi in Maserati, a Mirafiori (alle Meccaniche, alle Presse e alla Costruzione Stampi), alla Teksid di Carmagnola e alla ex Tea di Grugliasco. In tutto, quasi 1.000 occupati. 

Lo strumento del contratto di espansione permette alle associazioni di rappresentanza dei lavoratori di limitare i tagli perché a fronte di un piano di esodo volontario anticipato per la pensione per quanti si trovino a non più di 5 anni dal maturare i requisiti, Fiom, Fim e Uilm hanno potuto mettere sul tavolo richieste a Stellantis di assunzioni di giovani lavoratori per un terzo delle fuoriuscite (dunque 130, come prevede il contratto di espansione) Stellantis dovrà impegnarsi ad assumere giovani e ad allestire un piano di formazione particolarmente importante per quanti lavorano come in questo caso non alla catena di montaggio ma alle funzioni non produttive.

Stellantis, dal 2023 per Fiat almeno un nuovo modello l'anno/ "Sono molto orgoglioso di celebrare proprio in questo mese i miei primi 10 anni alla guida di Fiat, dieci anni estremamente sfidanti, ma che festeggiamo con un grande risultato: attualmente Fiat è il primo brand di Stellantis in termini di volumi, con 1 milione di veicoli già venduti nel 2021 ad oggi. Questo, insieme alla forza e alle risorse di Stellantis, ci fa guardare con ottimismo al futuro. In effetti, Fiat dal 2023 presenterà almeno un nuovo modello ogni anno, che avrà anche una sua versione completamente elettrica". Lo ha affermato Olivier Francois, Ceo di Fiat e Cmo Stellantis, in occasione della presentazione del giardino pensile sul tetto del Lingotto. 

Le uscite dovranno avvenire entro il 30 novembre 2021, mentre il consenso ad uscire dovrà essere prestato entro il 2 ottobre, anche se Stellantis si è riservata di valutare eventuali domande tardive. Nelle prossime settimane, il numero dei tagli infatti potrebbe salire visto che le parti si sono impegnate a rincontrarsi qualora il numero dei lavoratori disponibili ad aderire dovesse essere superiore. Fuoriuscite a cui, in quanto inquadrate nel contratto di espansione, dovranno corrispondere nuove assunzioni di giovani (sempre per un terzo).

Stellantis (oggi in rialzo del 3,24% a Piazza Affari a 16,552), visto il momento di difficoltà del settore e con i colli di bottiglia lungo la filiera della produzione a causa, in particolare, della crisi dei chip ha colto la palla al balzo per diminuire e svecchiare il corpo occupazionale, riducendo come preannunciato dallo stesso Tavares a giugno ai sindacati anche la voce costi, spending review generale che assieme al massiccio ricorso di ammortizzatori sociali in tutti gli stabilimenti italiani, il gruppo sta portando avanti.

Nell’annunciare il ricorso al contratto di espansione, i sindacati delle tute blu, preoccupati anche per il futuro di alcuni stabilimenti come quello Sevel in Val di Sangro dove 300 contratti di somministrazione (interinali) su 730 complessivi non sono stati rinnovati, hanno ribadito l’urgenza per la riapertura del tavolo nazionale da parte del Ministero dello Sviluppo economico sulle prospettive degli stabilimenti e degli enti di staff in Italia. Richiesta a cui il titolare del Mise ha dato subito seguito convocando il tavolo per l'11 ottobre alle 17. 

Per alcune fonti, dopo essersi sottratta ai vincoli occupazionali e sugli stabilimenti italiani con il rimborso anticipato del prestito da 6,3 miliardi a Banca Intesa con garanzia pubblica acceso da Fca Italy lo scorso anno, l'inesorabile cura Opel (dopo il 2017 Tavares impose una forte riduzione dei costi operativi in Germania con pensionamenti, piani di uscita volontari e diminuzione complessiva del corpo occupazionale per oltre un terzo della forza lavoro, come leva fondamentale per la ristrutturazione-rilancio del brand dei Rüsselsheim) sulle fabbriche del nostro Paese è appena iniziata.

@andreadeugeni

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