Tesla e la forza della visione: quella che manca alla politica (italiana) - Affaritaliani.it

Economia

Tesla e la forza della visione: quella che manca alla politica (italiana)

di Simone Rosti

Il mercato dei capitali in Usa e Cina guarda al domani e quindi scommette sul futuro. E in Italia?

Da qui nasce il business model di Fisker, che per realizzare il suo primo suv ha unito le forze con la Magna International, poi ha avviato un accordo di collaborazione con il colosso dell’elettronica Foxconn (nota come produttrice di iPhone Apple) per un progetto elettrico rivoluzionario entro il 2023. Questo approccio asset-light è stato sfruttato al massimo da Apple che esternalizza a fornitori terzi quasi la totalità della propria produzione. Il mercato decreterà i modelli di business vincenti, intanto però è Tesla che oggi comanda, basti pensare che a inizio 2021 ha raggiunto una capitalizzazione di borsa di 800 miliardi di dollari mentre il valore dei principali brand automobilistici tutti insieme (Toyota, Volkswagen, Daimler, GM, BMW, Honda e Ford) é di 582 miliardi di dollari.

Questo gap chiaramente non trova oggi giustificazione, è evidente, ma dimostra che il mercato dei capitali (soprattutto quelli focalizzati sull’innovazione) non guarda a oggi ma a domani, e di conseguenza scommette. Per questo Elon Musk, ceo e fondatore di Telsa - che è soprattutto un visionario e vede dove noi non vediamo e sa che la sfida non è affatto vinta e che i castelli possono anche crollare - non sta mai fermo, anche dal punto di vista mediatico. La sua scommessa sui Bitcoin, il suo essersi attribuito il titolo di Technoking non sono reazione casuali, ma le abili mosse di chi sa che i capitali vanno dove ci sono ambizioni e visioni per cambiare il mondo. Ora vi chiedo di fare un triplo salto mortale e tornare all’Italia, pensate come sarebbe bello se anche la politica qualche volta fosse guidata da chi ha una visione del futuro.