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Economia
Tim, Bollorè boccia l'Opa Kkr: "Insufficiente". Sindacati pronti allo sciopero
 Vincent Bolloré (Lapresse)

Secondo Vivendi, l'offerta di Kkr "non riflette il valore reale che può esprimere il gruppo ed è insufficiente

Come da attese i francesi di Vivendi, primi azionisti della compagnia telefonica con il 23,75% del capitale, bocciano i 50 centesimi per azione messi sul tavolo dagli americani di Kkr. La manifestazione di interesse del fondo statunitense per il 100% Tim "non riflette il valore reale che può esprimere il gruppo ed è insufficiente”, fanno infatti sapere dal quartier generale della media company controllata dalla famiglia Bollorè.

Nei giorni scorsi Vivendi ha più volte sottolineato l'intenzione di dialogare con il Governo italiano per il rilancio del gruppo di tlc ed stato fissato per il 26 novembre il nuovo confronto del board di Tim che potrebbe portare a un’uscita del Ceo Luigi Gubitosi vista la rottura del rapporto fiduciario fra il top manager e il primo azionista della compagnia. I francesi hanno le azioni a un prezzo di carico medio di 0,86 euro già svalutate da 1 euro e quindi, al netto di un rilancio con una controfferta magari imbarcando nell’avventura in Tim qualche fondo alleato come Cvc, controfferta secondo qualcuno allo studio, sollecitano un ritocco al rialzo dell’Opa degli americani.

I sindacati di Tim pronti alo sciopero

Intanto, crescono i mal di pancia dei sindacati che hanno avviato le procedure di legge per la proclamazione dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero del gruppo Tim e per questo hanno richiesto un incontro all'azienda, incontro che avrà luogo la prossima settimana. Le motivazioni - spiegano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - sono le incertezze societarie e il possibile ennesimo cambio di proprietà, la difesa dei perimetri occupazionali e il Piano industriale di rilancio aziendale. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno poi commentato la posizione del Mef sulla vicenda Tim.

"Ci domandiamo che ruolo ha la politica tutta e il Golden Power rispetto ad una tema strategico come la Rete demandato nell'ennesimo gruppo di lavoro governativo e di esperti". “Non averci convocato e non essere ascoltati dalle Istituzioni governative coinvolte - aggiungono riferendosi al Mise -, in un contesto che evolve vorticosamente, non e' uno sgarbo alle Organizzazioni sindacali confederali ma a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati nel gruppo e nel settore tlc, cittadine e cittadini dell'Italia".

"La difesa degli attuali livelli occupazionali ed il loro sviluppo non possono passare dal rimanere in attesa di cosa fara' il mercato o da un gruppo di lavoro, la politica nella sua piu' alta rappresentazione ovvero i Ministri ed il Presidente del Consiglio prenda una posizione urgente e chiara che preservi le infrastrutture del Paese e gli occupati del settore" concludono le Segreterie nazionali dei sindacati. 

Riunione del supercomitato del Mef sul dossier Tim già in settimana

Infine, il gruppo di lavoro creato dal Governo per seguire la vicenda potrebbe riunirsi già in settimana, per fare un primo esame delle carte, dopo la manifestazione di interesse presentata dal fondo americano Kkr per un'opa totalitaria sul gruppo italiano. Il gruppo di lavoro, come spiegato nel comunicato del Ministero dell'economia, e' composto dagli esponenti di Governo titolari delle competenze istituzionali principalmente coinvolte (dovrebbero essere i ministri dell'economia Franco, dello sviluppo Giorgetti e dell'innovazione tecnologica Colao), oltre che dalle amministrazioni e da esperti.

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