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Economia
Tim, Gorno Tempini nel board? Rischio astensione sulla rete con OF

Una questione per raffinati giuristi ma con risvolti potenzialmente enormi per l’intera collettività. Il consiglio di amministrazione uscente di Tim, per statuto, deve esprimere i nomi dei dieci consiglieri (su quindici) che andranno a comporre il nuovo board. La chiamata è per questa sera, ma intanto si moltiplicano le indiscrezioni. Confermati il presidente Salvatore Rossi e l’amministratore delegato Luigi Gubitosi, rimangono da decidere altri otto membri.

La composizione dell’azionariato vede i francesi di Vivendi detenere la quota di maggioranza relativa con il 24%. Già oggi esprimono cinque membri (Arnaud Roy de Puyfontaine, Michele Valensise, Marella Moretti, Franck Cadoret e Giuseppin Capaldo), mentre addirittura sette ne ha il fondo americano Elliott che ha progressivamente dismesso le proprie quote (è sotto la soglia del 5%) e i diritti di voto. Facile pensare che ci sarà un pesante riequilibrio della composizione, con Vivendi che vorrà avere una maggiore presa sul consiglio di amministrazione, confermando de Puyfontaine e Cadoret e trovando altri nomi da proporre, pur mantenendo una sorta di “italianità”.

Giovanni Gorno Tempini e Fabrizio Palermo di CDPIl presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini e il Ceo Fabrizio Palermo
 

Ed è proprio su questo punto che si gioca la partita in punta di legge. Perché il cda uscente ha annunciato di voler nominare Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp e di Cdp Equity, come espressione della quota di poco inferiore al 10% detenuta dalla Cassa. Il secondo azionista avrebbe quindi – pur senza aver nominato direttamente il proprio consigliere – un posto in cda. Svanisce così definitivamente la possibilità che Cdp presenti una lista di minoranza (cui spettano cinque “poltrone”) e che a questo punto dovrebbe essere espressione di Assogestioni.

Il problema è che Cdp è anche il principale azionista di Open Fiber, l’altro attore che dovrà cablare l’Italia tramite la rete unica. Ora: quando si dovrà votare su questioni che riguardano questo enorme dossier, come dovrà comportarsi Gorno Tempini? A quanto risulta ad Affaritaliani.it,  l'indicazione data al presidente della Cassa è quella di “annunciare” preventivamente il proprio eventuale conflitto d’interesse e poi di votare secondo coscienza. Sperando che anche altri consiglieri (soprattutto Vivendi) abbiano analoga trasparenza in merito ad altre partite cruciali come quella sulle televisioni

Il punto è sottile: nello statuto di Tim si legge che l’azienda si basa “sulla rigorosa disciplina dei potenziali conflitti di interesse e su saldi principi di comportamento per l’effettuazione di operazioni con parti correlate”. E la rete unica rientra pienamente in questo novero.

Ora, ipotizzando anche soltanto che a Gorno Tempini basti annunciare preventivamente la propria conflittualità sul tema prima di votare come crede, rimane il fatto che – a meno di sorprese – ci sarà un consiglio di amministrazione a trazione francese (indipendentemente dai nomi). Sarà la prima vera grana per Draghi: perché Vivendi avrà un enorme coltello dalla parte del manico.

(Segue...)

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