Economia
Trump, colpo di spugna sull'ambiente. A rischio i piani di Musk su Tesla
Dopo la Sanità, Trump ha messo nel mirino le norme anti inquinamento di Obama. Un colpo di spugna che mette a rischio lo sviluppo di Tesla e dell'auto elettrica
Donald Trump si prepara a firmare l’ordine esecutivo con cui, secondo quanto anticipato dal nuovo capo dell’Agenzia per la protezione ambientale (Epa), Scott Pruitt, proverà a mandare in soffitta il piano varato da Barack Obama per ridurre il surriscaldamento globale e quell'“ambientalismo fuori controllo” che secondo il neopresidente Usa frena lo sviluppo industriale dell’America, limitandone la capacità di creare nuovi posti di lavoro. Una visione che piace molto a Sergio Marchionne, numero uno di Fiat Chrysler, Mary Barra, Ceo di General Motors, e Mark Fields, capo di Ford, ma che rischia di entrare a gamba tesa nei progetti di Elon Musk. Il capo di Tesla Motors, il gruppo delle auto green che giusto un anno fa ha puntato tutto sullo sviluppo di veicoli elettrici sportivi di lusso come la nuova Model 3 da 35 mila dollari, che per costi e prestazioni è in grado di competere alla pari con modelli di grande successo come le Bmw Serie 3 o le Mercedes Classe C.

La produzione della Model 3 dovrebbe partire a giugno, ma Musk ha già fatto sapere di aver ordinato ai fornitori componenti per poter produrre “1.000 vetture alla settimana in luglio, 2.000 alla settimana in agosto e 4.000 alla settimana in settembre”.
Tesla, che al momento produce duemila vetture alla settimana tra il Model S e il Model X, intende poi aumentare il ritmo della produzione per toccare le 5.000 vetture prodotte a settimana entro la fine dell’anno e le 10 mila alla settimana entro la fine del 2018, quando dovranno essere state sfornate 430 mila Model 3. A quel punto la produzione totale di Tesla avrebbe raggiunto le 500 mila vetture l’anno (di cui 350 mila Model 3). Un programma impegnativo, che richiederà solo nel primo semestre di quest’anno tra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari di investimenti contro gli 1,3 miliardi spesi nell’intero 2016.
Simili numeri già ora lasciano perplessi gli analisti di Wall Street, che non credono che realmente il mercato Usa dell’auto elettrica possa valere oltre mezzo milione di vetture l’anno già dal 2018, ma sembrano piacere agli investitori del New York Stock Exchange. Tesla ha infatti visto salire le quotazioni del 17% abbondante negli ultimi 12 mesi e la capitalizzazione a 44 miliardi di dollari, grazie anche al +26,5% messo a segno da inizio anno, nonostante perdite pari ancora a 5,18 dollari per azione.
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