Economia
Ucraina, da Varsavia alla Slovenia: perché la guerra del grano fa male all'Ue

Se da una parte il commercio Ue è in mano trader che hanno interesse a vendere a buon prezzo, dall'altra la partita geopolitica è sempre più "calda"
Il tema non è solo agricolo ma economico e geopolitico. In una lettera del 31 marzo 2023 alla Commissione Europea e alla stessa Ursula der Leyen i primi ministri di Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno richiesto i membri della Ue di valutare l’acquisto del surplus agricoli dei loro contadini, per compensare le perdite.
Dall’economia alla geopolitica il passo è breve. Il fronte dei paesi che si oppongono formalmente, o che hanno violente proteste dei loro elettori agricoltori, è andato via via aumentando. I paesi dell’ex blocco sovietico sono i più ferventi sostenitori della Nato contro la Russia, la Polonia è l’alfiere di questo movimento. Le recenti rivolte dei contadini hanno obbligato il ministro dell’agricoltura polacco a dimettersi. L’Ungheria è generalmente considerata un paria in Europa: troppo filo putiniana (o filo interessi nazionali, a seconda dello storytelling).
Polonia e Romania, tuttavia, sono viste come alleati validi all’interno della Nato. La leadership politica polacca, soprattutto, è la più fervente alleata degli Usa, in seno alla Nato, insieme ai piccoli stati baltici. In questi giorni il nostro presidente Mattarella ha visitato la nazione portando i nostri saluti e rinsaldando i rapporti commerciali tra i nostri stati. Nei temi discussi, ovviamente, ha trovato spazio sia il supporto che la Polonia offre all’Ucraina sia la decisione, invisa a Washington, di bloccare l’importazione di commodities alimentari Ucraine.