Economia
Unicredit non ci sta, ricorso al Tar contro il golden power su Banco Bpm
E su Anima...

Unicredit, ricorso al Tar e rinuncia a condizione Anima su ops Banco Bpm
In merito all'Ops su Banco Bpm Unicredit annuncia la rinuncia relativa all'operazione Anima e l'intenzione di presentare ricorso al Tar del Lazio "per sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del 'golden power' così come applicato in questo caso ai sensi del diritto italiano e dell'UE" e sottolinea che "supporterà l'Ue nel suo esame della situazione. Indipendentemente dal suo esito, tale ricorso è una linea d'azione prudente per ottenere chiarezza e una valutazione formale indipendente sulla corretta applicazione del golden power al caso specifico".
Inoltre, "in relazione alla condizione relativa all'acquisizione di Anima Holding S.p.a. da parte di BPM nel contesto dell'Offerta, UniCredit conferma di aver concluso un'approfondita valutazione dell'operazione, che si è basata in larga misura su analisi interne a causa della mancanza di una tempestiva e adeguata informativa trasparente da parte di BPM".
Per il gruppo guidato da Orcel "è ora evidente che l'operazione Anima è stata realizzata a condizioni considerevolmente meno favorevoli di quanto precedentemente ipotizzato, in particolare a un prezzo di acquisizione più elevato (da 6,2 a 7,0 euro per azione, pari a un aumento del 13%) e senza i previsti benefici sul capitale regolamentare associati al Danish Compromise".
Unicredit sottolinea "la mancanza di un'informativa trasparente su questi punti durante la presentazione dei risultati trimestrali di BPM" che "ha generato ulteriori preoccupazioni e un'assenza di chiarezza".
L'analisi interna di UniCredit "ha successivamente stimato, sulla base delle informazioni disponibili, che l'operazione ha comportato una riduzione sostanziale del capitale equivalente CET1 di BPM di circa 1,7 miliardi di euro, o 240 punti base, portando il rapporto CET1 dal 15,1% al 4° trimestre 2024 al 12,9% su base proforma al 1° trimestre 2025, come confermato da BPM solo dopo una specifica richiesta da parte di un investitore".
"Questo depauperamento del capitale riduce il rendimento dell'investimento per BPM, dal livello inizialmente previsto superiore al 50% a circa l'11%, con il rischio di ulteriore riduzione". Tuttavia - si sottolinea - "sebbene queste azioni significhino che per UniCredit il ritorno sull'investimento relativo all'operazione è ora diminuito, l'offerta soddisfa ancora i parametri finanziari di UniCredit".