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Economia
Vaccini, l’OMS chiede maggiore equità nella distribuzione tra ricchi e poveri

“ Ci vuole maggiore equità nella distribuzione dei vaccini, quindi stop alle terze dosi nei paesi ricchi prima che non si sia stata data almeno una dose a quelli poveri” è il senso della raccomandazione fatta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’OMS ha chiesto per la prima volta a Big Pharma e ai paesi che controllano la fornitura globale di vaccini di non prevedere terze dosi, almeno, fino alla fine di settembre.

Nell'Unione Europea, metà della popolazione (oltre il 50 % in Italia) ha già ricevuto il ciclo completo mentre in Africa solo il 5% della popolazione ha ricevuto una sola dose.

"Capiamo la preoccupazione dei governi di proteggere le persone dalla variante Delta, ma non possiamo accettare che i paesi che hanno già utilizzato la maggior parte dei vaccini ne usino ancora di più mentre le popolazioni più vulnerabili del mondo rimangono non protette", ha dichiarato il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L'obiettivo è garantire che almeno il 10% della popolazione di ogni paese sia completamente vaccinato contro il Covid prima che i paesi ricchi comincino con le terze dosi.

Israele, ad esempio, ha già iniziato con gli over 60, la Francia pure, ma solo per gli  immunodepressi gravi, Germania e Regno Unito lo hanno previsto per settembre, così come la In Spagna che però non ha fissato alcuna data.

Con questa stessa previsione, l'Unione Europea ha già acquistato vaccini Pfizer per il 2021 e il 2023.

Questo appello non si è fatta attendere la risposta degli Stati Uniti attraverso il capo ufficio stampa della Casa Bianca Jen Peak "Crediamo che si tratti di un falso problema e siamo convinti si possano fare entrambe le azioni, vaccinare e donare. Al momento nessun americano ha bisogno di un rinforzo di vaccino ma teniamo tutto sotto controllo e non escludiamo nulla”.

Dei 4 miliardi di vaccini somministrati finora nel mondo, oltre l'80% è andato in paesi ad alto e medio reddito, che insieme rappresentano meno della metà della popolazione mondiale.

I paesi ricchi hanno somministrato quasi 100 dosi ogni 100 abitanti, rispetto a 1,5 per 100 nei paesi più poveri.

Il direttore dell'OMS ha aggiunto che “per raggiungere l'obiettivo del 10% della popolazione di tutti i paesi del mondo vaccinata in poco meno di due mesi serve la collaborazione di tutti, in particolare delle aziende e di quei pochi paesi che controllano l'offerta globale di vaccini. I prossimi passi saranno quelli di raggiungere il 40% entro la fine dell'anno e il 70% entro la metà del 2022”.

Per rifornire questi Paesi è stata creata Covax, una piattaforma sponsorizzata dalla World Vaccine Alliance, promossa da fondazioni private (come quella di Bill e Melinda Gates) e organizzazioni come la stessa Oms. L'obiettivo di Covax era che i paesi ad alto reddito donassero quest'anno 2 miliardi di dosi ai paesi a basso e medio reddito. Al momento sono stati raggiunti solo 177 milioni, meno del 10% dell'obiettivo.

Al momento non si sa quanto durerà la protezione fornita dai vaccini. Alcuni immunologi pensano che a medio termine sarà necessaria una terza dose per l'intera popolazione, mentre altri sottolineano che l'immunità durerà per anni. Solo le persone immunodepresse, molto probabilmente, dovranno vaccinarsi con la terza dose. Pazienti affetti da cancro o sottoposti a cure, trapianti o trattamenti immunodeppressivi.

Molti epidemiologi lo dicono dall'inizio della pandemia: finché non saremo tutti al sicuro, nessuno sarà al sicuro. Anche per puro egoismo, i paesi ricchi sono interessati a interrompere al più presto la trasmissione al resto del mondo. Più il virus si moltiplica, più possibilità ci sono che una variante sfugga ai vaccini, e allora avremo un grosso problema.

Ma la battaglia contro il virus non è assolutamente finita ed è ancora necessario che tutti  seguano i protocolli : mascherina, evitare la folla, lavarsi le mani, ecc., anche se vaccinati, perché la variante Delta è più trasmissibile.

 

 

 

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