Cinema
Ogni Maledetto Fantacalcio, L’ossessione italiana diventa commedia noir su Netflix
Scopri tutto su “Ogni Maledetto Fantacalcio”, la nuova commedia Netflix con Diletta Leotta: trama, trailer, cast e data di uscita in streaming.

Esce il 27 agosto su Netflix “Ogni Maledetto Fantacalcio”, la prima vera commedia italiana dedicata alla “religione laica” del fantacalcio.
Diretto da Alessio Maria Federici e con un cast tra i più pop della nuova commedia nostrana (Giacomo Ferrara, Silvia D’Amico, Caterina Guzzanti, cameo di Diletta Leotta, Pierluigi Pardo, Daniele Orsato e persino Pavoletti), il film mette in scena il delirio di una Lega “Mai una Gioia” dove vincere non è solo un gioco, ma una vera ossessione.
Trama: Fantacalcio, amicizia e misteri (più chat che campo)
Il film parte da una domanda che ogni fantallenatore si è fatto almeno una volta: fin dove sei disposto a spingerti pur di vincere la tua lega? La risposta – in chiave ironica e un po’ surreale – arriva attraverso le indagini di una giudice sarcastica (Guzzanti), che cerca di scoprire la verità sulla misteriosa sparizione di Gianni (campione in carica e sposo fuggito), proprio durante l’ultima, decisiva giornata di Serie A. Il sospettato è il suo amico Simone (Giacomo Ferrara), mentre la chat di gruppo si trasforma in un’arena di insulti, screen, minacce e segreti.
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Comicità da gruppo WhatsApp
Chi gioca a fantacalcio ritroverà tutti i cliché: l’amico traditore, la polemica sulle sostituzioni last minute, la gelosia da bonus, gli screzi che durano mesi… Il tutto condito da una narrazione che alterna giallo da parodia a situazioni che sembrano uscite direttamente da una chat WhatsApp, tra meme e battutacce.
La presenza di volti noti del calcio e della TV aggiunge un tocco “meta” irresistibile, soprattutto per chi vive il fantacalcio come una vera malattia (alzi la mano chi non controlla le formazioni anche al matrimonio dell’amico…).
A chi piacerà?
Il film non rivoluziona la commedia italiana e non ha l’ambizione di farlo: punta tutto sulla riconoscibilità, sulle battute da spogliatoio e su un umorismo leggero, che farà sorridere (o infuriare) chiunque abbia mai litigato per un assist dubbio.
Non mancano però trovate sopra le righe, qualche colpo di scena trash, un po’ di satira sul calcio business e, soprattutto, un ritratto azzeccato della dipendenza da fantacalcio e della sua “drammaticità esistenziale”.