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Esteri
Usa-Cina, Biden ha bisogno di Putin. Ma (per ora) il disgelo non c'è. Anzi

Gli Usa vogliono il controllo sull'Europa

L'obiettivo principale del Pentagono è infatti quello di mantenere il controllo sull'Europa, impedendo quell'autonomia strategica paventata da Emmanuel Macron e che potrebbe in futuro rendere superflua la protezione militare a stelle e strisce. Dunque, seguendo la linea tracciata da Barack Obama già prima della guerra in Crimea, il Pentagono ha sfruttato l'assertività russa amplificandone la minaccia e stringendo a sé la cintura dei paesi dell'Europa centro-orientale più esposti alle manovre di Putin. Una mossa che ha garantito un duplice risultato: nessuna convergenza tra Europa a trazione franco-tedesca e russa e un freno all'influenza cinese nella stessa Europa centro-orientale. I paesi Baltici in primis, ma anche Polonia e Romania sono sempre più integrati nello schema americano (anche Nato) e hanno stoppato la presenza dei colossi tecnologici cinesi sulla rete 5G.

Quando gli Usa si riavvicineranno alla Russia?

Questa postura può cambiare a breve? Non è detto. Il riavvicinamento alla Russia ci sarà davvero quando gli Usa penseranno di poter perdere in un eventuale scontro con la Cina o comunque che la loro leadership sia seriamente in pericolo. Segnali in tal senso stanno cominciando ad arrivare. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha firmato in questi giorni una direttiva interna per concentrare gli sforzi del dipartimento della Difesa nel fronteggiare la Cina come la sfida numero uno del paese, accogliendo le raccomandazioni della task force su Pechino che aveva creato in febbraio.

La freddezza Nato, nessuna conferenza stampa dopo il vertice Biden-Putin

Ciò significa che Washington sta entrando nell'ordine di idee di offrire il ramoscello d'ulivo al numero tre russo? Appare ancora prematuro. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che con la Russia "siamo al punto più basso nei rapporti dalla guerra fredda", in vista del vertice dell'Alleanza Atlantica di lunedì 14 giugno. E' poi uscita la notizia che non ci sarà nessuna conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro di Ginevra tra Biden e Putin, sul quale il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto di avere poche aspettative..

Biden punta sui partner europei e asiatici per contenere la Cina

Il presidente russo continua a ripetere che gli Usa vogliono contenere lo sviluppo della Russia, mentre Biden insiste sui rapporti con i partner e mette Mosca sul piano di Pechino per la sfida che a suo dire pone alla sicurezza europea.  In attesa del momento della necessità, Biden intanto punta a contenere la Cina "arruolando" i paesi europei e i partner asiatici, a partire da Giappone e India, attraverso la piattaforma di dialogo Quad (che coinvolge anche l'Australia) e i nuovi piani infrastrutturali con i quali spera di costruire una "alternativa alla Via della Seta" cinese.

Mosca, dal canto suo, è di fatto costretta ad approfondire i legami con Pechino perché respinta dall'occidente. Ma probabilmente non disdegnerebbe una riapertura a ovest. I rapporti con la Repubblica Popolare sono più complessi di quanto non vengano descritti di solito, e pensare a un'alleanza tout court non è scontato. Anzi, il gigante più vicino può talvolta fare più paura del gigante lontano. A microfoni spenti, Biden e Putin hanno tanto di cui parlare.

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