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Coronavirus, 67 casi di ritorno in Cina. In Sud Corea 104 nuovi contagi

Coronavirus, 67 nuovi casi in Cina: tutti importati

In Cina sono stati riportati 67 nuovi casi di contagio da coronavirus e sei decessi. Lo ha annunciato stamani la Commissione sanitaria nazionale, rilevando che nessuno dei nuovi casi è stato registrato nella provincia di Hibei, epicentro dell'epidemia. Le nuove infezioni, ha riferito la Commissione, sono tutti vasi 'importati' dall'estero. Proprio ieri, nella provincia sono state interrotte le rigide misure di contenimento che per oltre due mesi hanno proibito ai residenti di lasciare il territorio di Hubei. Wuhan, la città più colpita dall'epidemia, rimarrà invece in 'lockdown' fino all'8 aprile. Da dicembre dello scorso anno il Covid-19 ha causato in Cina 3.287 decessi con un totale di 81.285 infezioni e 74.051 guariti. 

Coronavirus, Sud Corea: 104 nuovi contagi molti 'importati'

Sono 104 i nuovi contagi di coronavirus in Corea del Sud, dove aumentano i casi importati. Sono stati 30 nella giornata di ieri, portando il totale dei contagi provenienti dall’estero a 131: in più, altri 27 casi provenienti dall’estero sono stati registrati dalle autorità locali, scrive l’agenzia Yonhap. I contagi in arrivo dall’estero preoccupano le autorità sud-coreane he nei giorni scorsi hanno reso obbligatorio un periodo di due settimane di quarantena per chi entra nel Paese in arrivo dall’Europa. In totale, sono 9.241 i contagi in Corea del Sud dall’inizio dell’epidemia, tra cui 132 morti, sei in più rispetto a ieri.

Coronavirus, Sud Corea: app controllerà quarantena di chi entra

La Corea del Sud negherà l’ingresso nel Paese a chi arriva dall’estero, se non avrà scaricato sul proprio smartphone una app che ne monitorerà la auto-quarantena prevista dalle norme per il contrasto all’epidemia di coronavirus. Lo riferiscono le autorità sud-coreane citate dall’agenzia Yonhap. La nuova app ricorderà quotidianamente agli utenti di controllare eventuali sintomi collegati al Covid-19 e terrà sotto controllo il luogo in cui si trovano per accertare il rispetto delle norme. Chi non si sentirà bene per due giorni consecutivi verrà contattato dalle autorità sanitarie locali per accertare se debba essere sottoposto al test per il nuovo coronavirus. Ogni caso di violazione delle regole senza una motivazione appropriata verrà riportato alle autorità e potrebbe portare all’espulsione dal Paese nel caso in cui si tratti di cittadini stranieri. La violazione delle regole sulla quarantena può comportare una sanzione fino a dieci milioni di won (poco più di 7.450 euro) o a una pena fino a un anno di carcere. 

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