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Esteri
Covid-19, Italia prima in Europa a chiudere e ultima ad aprire
Mario Draghi  
Lapresse

Mentre Mario Draghi sta cercando di fare uscire il paese dalle secche di una drammatica pandemia l’Italia sembra detenere il non invidiabile primato di essere stato il primo paese europeo ad essere entrato nello stato di emergenza e purtroppo l’ultimo che ne uscirà. Senza contare il numero delle vittime, probabilmente il più alto di tutta Europa.

Dei 27 paesi dell’Unione Europea attualmente solo sette stanno mantenendo in vigore lo stato di allarme. Del gruppo fanno parte l’Italia, la Bulgaria, la Finlandia, la Francia, l’Ungheria, il Lussemburgo e la Slovacchia. Tutti gli altri paesi hanno ritirato le misure di contenimento.

Solo l'Italia prevede di prorogarlo almeno fino al 31 luglio.

E’ quanto rileva il lavoro realizzato dal Parlamento europeo per conto della sua Commissione per le libertà civili.

La commissione ha monitorato costantemente l’evoluzione delle regole che hanno portato a una soppressione senza precedenti delle libertà fondamentali.

Ma le misure restrittive continuano in misura maggiore o minore e la Commissione Libertà Civili, Giustizia e Interni mantiene una vigilanza permanente contro il rischio che alcuni governi approfittino della pandemia per limitare indebitamente certe libertà. La tentazione è evidente in quei paesi in cui la crisi coincide con disordini politici o proteste per vari motivi.

La relazione del Parlamento europeo ha ricordato, ad esempio, il caso della Bulgaria, dove il governo ha cercato di modificare il codice penale per includervi multe e pene detentive per diffusione di informazioni false, ma, il presidente ha posto il veto alla proposta.

In Germania, le proteste contro le restrizioni si sono ripetute durante tutta la pandemia, con numerosi scontri con le forze dell'ordine e il governo federale di Angela Merkel ha optato per una legge che le conferisce poteri straordinari per imporre un coprifuoco ai lander.

In Ungheria, secondo Amnesty International, il governo di Viktor Orbán ha utilizzato misure sanitarie per limitare la libertà di espressione e il diritto di riunione.

Ma in questo anno drammatico ci sono stati anche pochi esempi virtuosi di solidarietà. Uno di questi è rappresentato dal Portogallo, che almeno fino al 30 giugno, ha riconosciuto a tutti i richiedenti asilo gli stessi diritti dei cittadini portoghesi per facilitare l'accesso ai servizi sanitari e sociali.

La Francia uscirà dallo stato di emergenza sanitaria il 2 giugno. Ma alla normalità si arriverà per gradi. Tra quella data e il 31 ottobre ci sarà una fase transitoria in cui il presidente del Consiglio potrà reimporre, in caso di ritorno dell’epidemia, misure che possano limitare la mobilità delle persone. Il presidente del Consiglio non potrà più ordinare un coprifuoco nazionale, ma solo a livello locale. Insomma un’uscita progressiva, fatta con molta attenzione.

L'Italia ha invece prorogato lo stato di emergenza fino al 31 luglio. La decisione è stata presa per gestire la  campagna vaccinale e seguire le indicazioni del CTS. Ma gli scontri politici e soprattutto i malumori nelle piazze sono quotidiani perchè gli italiani non riescono più a reggere a questi lockdown ritenuti troppo spesso contraddittori.

La Germania non ha mai applicato lo stato di emergenza durante la pandemia. Il Governo di Angela Merkel ha concordato le misure restrittive con i 16 lander . Lander che però, negli ultimi mesi, sono andati in ordine sparso ed, in alcuni casi, non hanno rispettato i diktat federali. Il governo è stato obbligato a modificare una legge per imporre misure comuni in tutto il paese e quindi costringere i Länder ribelli a misure come il coprifuoco.

Nel Regno Unito non c'è mai stato uno stato di emergenza vero e proprio. Il Parlamento ha approvato una legge per concedere al Governo poteri eccezionali che non sono mai stati utilizzati in modo rigido.

Il Belgio ha combattuto la pandemia con restrizioni rigidissime nonostante che lo stato di emergenza non sia contemplato nella costituzione. Il governo belga con poteri eccezionali ha deciso la chiusura di tutto il settore alberghiero dall'ottobre 2021 (fino all'apertura parziale dell'8 maggio scorso); la chiusura di tutti i luoghi di intrattenimento, cinema, teatri, palestre, fino al prossimo 8 giugno; la chiusura di tutti i parrucchieri e centri estetici fino a febbraio. Per decreto è stato imposto anche il coprifuoco dalla mezzanotte scaduto venerdì scorso.

La disciplina sociale è stata mantenuta durante tutti questi mesi, ma sono cresciute le proteste per la sospensione per decreto dei diritti fondamentali. Il caso è andato in tribunale con un nulla di fatto ma ha

dimostrato che la pubblica opinione difficilmente permetterà l'imposizione di misure drastiche per decreto in caso di nuove ondate di contagi dopo l'estate. Il parlamento belga sta elaborando una legge che consentirebbe di combattere il virus con misure eccezionali ma soggetta a controllo legislativo.

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