Esteri
Gaza, funzionari Ue contro Israele: "Rischio di genocidio nella Striscia"
Oltre 800 diplomatici Ue e Usa hanno sottoscritto un documento "transatlantico" in cui accusano Israele di gravi violazioni del diritto internazionale
Guerra in Medio Oriente, Usa pronti alla ritorsione contro l'Iran per l'attacco in Giordania
Non s'arresta la guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas, giunta ormai al 119esimo giorno. A tenere banco ancora l'attacco in Giordania contro i soldati americani. A tal proposito il presidente Usa Joe Biden ha detto che l'America è pronta alla ritorsione contro l'Iran: sono stati identificato gli obiettivi da colpire. Teheran da parte sua è decisa a "rispondere". Mentre nel Mar Rosso la situazione si fa sempre più tesa: un missile lanciato dagli Houthi ha colpito una nave mercantile americana al largo delle coste dello Yemen. Sempre al largo dello Yemen è stata segnalata un'esplosione vicino a una nave, rende noto l'Agenzia marittima britannica. Secondo Al Jazeera è stata trova a Gaza una fossa comune con 30 corpi di palestinesi. Nel frattempo 800 funzionari Usa e Ue hanno scritto una lettera contro il governo di Israele: si chiede di stoppare un conflitto che può diventare la crisi umanitaria più grande degli ultimi tempi.
LEGGI ANCHE: Hamas e Israele verso la tregua. Cisgiordania, sanzioni Usa a coloni
Guerra in Medio Oriente, 800 funzionari europei e Usa denunciano Israele
Oltre 800 tra diplomatici e funzionari americani ed europei hanno sottoscritto un documento "transatlantico" in cui accusano Israele di "gravi violazioni del diritto internazionale" nell'ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza all'attacco di Hamas del 7 ottobre e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa. Altrimenti, scrivono in un testo visionato fra gli altri dalla Bbc, c'è "il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo": fino, potenzialmente, a scenari di "pulizia etnica e genocidio".
Hamas: "Risponderemo "molto presto" a una proposta di tregua"
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo risponderà "molto presto" a una proposta che prevede pause prolungate nei combattimenti a Gaza e scambi graduali tra gli ostaggi e i detenuti palestinesi. Il funzionario ha detto all'Associated Press che un cessate il fuoco duraturo è la componente più importante per Hamas, e che tutto il resto può essere negoziato. La proposta in più fasi è stata redatta alcuni giorni fa da alti funzionari di Stati Uniti, Israele, Qatar ed Egitto, ed è in attesa di una risposta da parte del gruppo estremista palestinese. A Il Cairo, un alto funzionario egiziano con conoscenza diretta dei contatti ha dichiarato che Hamas non ha presentato una risposta formale, ma ha inviato segnali positivi. Entrambi i funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perché i colloqui indiretti sono ancora in corso.
Media: pasdaran Iran ucciso in attacco Israele a Damasco
Un consigliere della Guardia rivoluzionaria iraniana è stato ucciso in un presunto attacco israeliano a Damasco, secondo quanto riportato da un sito di notizie semi-ufficiale iraniano, ripreso da Haaretz. L' esercito siriano, riporta il Guardian, afferma di aver abbattuto una serie di missili israeliani lanciati dalle alture di Golan che stavano prendendo di mira il sud di Damasco. Secondo Reuters online, già questa notte si era diffusa la notizia di un'esplosione nei pressi di Damasco. Non c'è stato alcun commento immediato da parte dell'esercito israeliano.
Raisi: "L'Iran non comincerà guerra ma risponderà con forza"
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato che il suo Paese non comincerà una guerra, ma che "risponderà con forza" a chiunque lo intimidisca. "Non inizieremo alcuna guerra, ma se qualcuno vuole maltrattarci riceverà una risposta forte", ha detto Raisi in un discorso televisivo, come riportano i media di Stato.
Israele: "Continueremo la campagna militare fino a Rafah"
Le forze israeliane continueranno la loro campagna militare fino a Rafah, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. "La brigata di Hamas a Khan Younis è stata dispersa: completeremo la missione lì e proseguiremo fino a Rafah", ha scritto Gallant su Twitter. "La grande pressione che le nostre forze esercitano sugli obiettivi di Hamas - si legge nel post - ci avvicina al ritorno dei sequestrati, più di ogni altra cosa: continueremo fino alla fine, non c'è altro modo".
La Gran Bretagna potrebbe riconoscere Stato palestinese a fine guerra
La Gran Bretagna potrebbe riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese dopo un cessate il fuoco a Gaza senza attendere l'esito di negoziati, che potrebbero durare anni, tra Israele e palestinesi su una soluzione a due Stati. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, in un'intervista all'Associated Press riportata sul sito dell'agenzia Usa. Cameron ha precisato che nessun riconoscimento potrebbe però arrivare finché Hamas rimane al potere a Gaza, ma che potrebbe avvenire mentre sono in corso i negoziati tra israeliani con i leader palestinesi.