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Esteri
Guerra Israele-Gaza, inizia il Ramadan (senza tregua) e umanità
Guerra Gaza

Inizia il Ramadan (senza tregua). Il commento 

A dirla con le parole profetiche di Pasolini, pronunciate ben 50 anni fa, oggi finalmente viviamo in un mondo dove i cittadini sono maturi consumatori. Un mondo dove stampa e informazione sono popolati da migliaia di veline e le notizie son filtrate come l'aria nei condizionatori e setacciate come la sabbia quando si cerca l'oro. Le distopie vagheggiate da Ray Bradbur, George Orwell o Aldous Huxley, solo per citare i massimi profeti del Nuovo Mondo, sono diventate splendide realtà che in breve hanno conquistato e rivoluzionato metà del pianeta, ed ora si apprestano a colonizzare l'altra. Quelle che un tempo venivano spacciate come utopie al negativo, spaventose e terrificanti dimensioni nelle quali nessuno avrebbe voluto vivere, oggi sono la luce, la verità, la via, al di fuori della quale non c'è vita nè speranza.

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Lavati, candeggiati e apprettati, formati per consumare e non pensare, trotterelliamo lieti verso lo Stige per un bagno purificatorio: come sapone l'odio, come balsamo il sangue. Che fare? Non lo so, davvero. Negli umani di umano non restano che tracce, macchie sporadiche di pietas e compassione, senza continuità sentimentale. Un'umanità a singhiozzo, simile a uno stato senza continuità territoriale. Mi viene da piangere. E subito dopo mi dico: non lasciare che sia la paura a vincere. Arma il braccio con la spada dell'ironia e l'avambraccio con lo scudo della memoria. Uniti sono formidabili. Un po' come la mente e il paracadute: funzionano solo se si aprono.

E dunque apriamole queste menti, lasciamole libere di ragionar per connessioni, di praticare di nuovo motti di spirito e coltivare aforismi. Ricordiamoci che siam parte di un infinito infinitamente connesso e universale. "Una catena senza fine di connessioni che unisce ogni cosa a tutte le altre come parti di un unico organismo" come andava dicendo Giordano Bruno prima che la Chiesa lo abbrustolisse come un capretto in Campo dei Fiori a Roma.

E venendo al tempo, quello presente, sabato 9 marzo era shabbat fino al tramonto, giorno vigiliare per i cristiani, ed è giorno di vigilia del Ramadan, che è iniziato ieri sera al tramonto e terminerà l'8 aprile, data di un'altra vigilia, quella del massacro di Deir Yassin, commesso all’alba del 9 aprile 1948 da commando di 130 paramilitari della banda Stern, appartenenti all’organizzazione dell’IRGUN. Trucidarono senza pietà 250 persone inermi, la maggior parte donne, vecchi e bambini. Gli orizzonti sono sempre più bassi e bui. Non resta che alzare lo sguardo e abbozzare un sorriso, consapevoli che nello stesso istante, ad altri meno fortunati, gli vien strappato quel poco che gli resta di umano. "Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi siam, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza".






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