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Esteri
Guerra Russia-Ucraina, la Bbc lascia Mosca: mancano le condizioni. Fb oscurato

Guerra Ucraina, a ruota anche Google e Youtube sospendono le pubblicità in Russia 

Non solo bombe aeree e missili sui civili: la guerra in Ucraina si fa anche via Internet. Al nono giorno dall'inizio del conflitto si aggrava il fronte per controllare la narrativa mediatica tra Mosca e il resto del mondo. La infowar ha coinvolto anche Bruxelles e Kiev con le relative restrizioni varate contro testate giornaliste considerate megafono del Cremlino.

L'ultima iniziativa è quella della Duma russa, che ha approvato all'unanimita' un disegno di legge che prevede fino a 15 anni di carcere per chi pubblica "informazioni false" sull'esercito della Federazione (tra cui le accuse di colpire i civili o il numero delle vittime russe); pochi giorni prima, le autorita' avevano vietato di usare la parola "invasione" per l'operazione militare in corso.

Il regolatore dei media, Roskomnadzor, ha inoltre 'spento' due delle ultime testate considerate indipendenti: radio Eco di Mosca e la tv satellitare Dozhd, di cui sono stati bloccati anche i siti Internet perche' "deliberatamente diffondevano false informazioni sul personale militare russo". Alcuni giornalisti di Dozhd, come il capo redattore Tikhon Dziadko, hanno annunciato di aver lasciato il Paese per timori per la propria sicurezza.

E oggi il periodico indipendente Novaya Gazeta ha deciso di eliminare una parte dei contenuti legati all'Ucraina per evitare di essere sanzionata in base alla nuova legge. Il 25 febbraio, all'indomani dell'invasione, Roskomnadzor aveva deciso il rallentamento dell'accesso a Facebook in tutto il Paese, dopo che il colosso dei social media aveva imposto "restrizioni" alle pagine di media russi come Zvezda Tv, legata all'esercito, e Ria Novosti, l'agenzia ufficiale di Mosca.

Internet e' l'unica fonte d'informazione 'alternativa' alla narrazione ufficiale del Cremlino e soprattutto YouTube, il mezzo su cui il movimento dell'oppositore in carcere, Aleksei Navalny, diffonde le sue inchieste da milioni di visualizzazioni sulla corruzione nelle piu' alte sfere dello Stato. E YouTube, secondo molti in Russia, sara' la prossima vittima, mentre in queste ore sono stati bloccati anche i siti di Bbc, Voice of America, Radio Free Europe e Deutsche Welle.

Tempestivo, questo pomeriggio, l'annuncio della Bbc: tutti i suoi giornalisti lasceranno la Russia "per la loro sicurezza". L'emittente inglese continuera' a informare in russo solo dall'estero. "Putin e il suo apparato sono in Guerra e si presuppone che i media debbano seguirlo", ha spiegato Christopher Resch, addetto stampa di Reporters sans frontie'res a Berlino. Ma nella Guerra d'informazione sono in prima linea anche la Ue e l'Ucraina.

Nel mirino dei provvedimenti occidentali contro Mosca rientrano anche le testate Russia Today e Sputnik, bandite dall'Europa questa settimana. L'iniziativa e' stata seguita da una misura drastica di YouTube che ha annunciato il blocco dei canali delle due testate. In Ucraina, le autorita' hanno sanzionato il deputato filo-russo della Verkhovna Rada Taras Kozak e tre canali di notizie di sua proprieta', interrompendone le trasmissioni.

Le emittenti in questione - 112 Ukraine, ZIK e Newsone - sono di fatto controllate dall'oligarca vicino a Mosca Viktor Medvedchuk - uno dei leader del partito 'Piattaforma di opposizione' - e che molti hanno individuato come un possibile candidato alla guida di un governo fantoccio, in caso la Russia conquistasse Kiev. Su Twitter, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito la misura una "decisione difficile", aggiungendo che "la lotta per l'indipendenza e' una lotta nella Guerra dell'informazione per la verita' e i valori europei".

Anche Google ha deciso di sospendere tutta la pubblicità in Russia, dopo che ieri l'autorità delel comunicazioni russa, Roskomnadzor, aveva accusato YouTube, una controllata di Google, di alimentare grandi campagne pubblicitarie di disinformazione sull'invasione russa dell'Ucraina.

"Alla luce delle circostanze straordinarie, stiamo mettendo in pausa gli annunci di Google in Russia", ha detto alla CNBC un portavoce di Google dopo che ieri il Wall Street Journal aveva riferito delle accuse di Roskomnadzor. "La situazione si sta evolvendo rapidamente e continueremo a condividere gli aggiornamenti quando sarà più appropriato". La sospensione si applica agli annunci sul motore di ricerca, su YouTube e sul display marketing. All'inizio di questa settimana, Google ha interrotto la pubblicità dei contenuti prodotti dai media statali russi, spiegando che non voleva trasformare il conflitto in un business. 

Ma non solo Google e Youtube: il regolatore del settore delle telecomunicazioni in Russia ha ordinato che venga bloccato il social network Facebook nel Paese, annuncia Afp

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