Hong Kong, è davvero finita: Trump revoca lo status speciale. Ira della Cina - Affaritaliani.it

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Hong Kong, è davvero finita: Trump revoca lo status speciale. Ira della Cina

Il presidente Usa azzera l'autonomia dell'ex colonia britannica. "Nessuna intenzione di parlare con Xi Jinping"

Azzerato lo status speciale d Hong Kong nelle relazioni commerciali con gli Usa. Lo ha annunciato il presidente Donald Trump come risposta alla stretta di Pechino sull'ex colonia britannica. "Hong Kong sara' equiparata alla Cina", dichiara Trump segnalando di aver firmato un ordine esecutivo. "Hong Kong sara' ora trattata alla stessa stregua della Cina. Nessun privilegio speciale, nessun trattamento economico speciale, nessun export di tecnologia", ha dichiarato Trump. Il tycoon ha dunque attaccato lo sfidante democratico per la Casa Bianca Joe Biden, accusandolo di essere un debole con la Cina.

"Molta gente" lascerà Hong Kong dopo la stretta di Pechino con la legge sulla sicurezza ha detto Trump. Con il presidente cinese Xi Jinping "non parlo da molto tempo e non ho intenzione di parlarci", ha poi aggiunto,  dopo aver addebitato alla Cina la "piena responsabilita'" della pandemia da coronavirus.

Hong Kong: Cina contro sanzioni Usa, minaccia ritorsioni

Pechino condanna l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump che rimuove lo status speciale di Hong Kong, equiparandolo alla Cina dopo l'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale nella citta', e minaccia sanzioni nei confronti dei funzionari Usa ritenuti responsabili. Lo riferisce il Ministero degli Esteri di Pechino, in una nota emessa oggi, che sottolinea che la questione di Hong Kong e' un affare interno della Cina e che nessun Paese straniero ha il diritto di interferire. "I tentativi americani di ostacolare la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong non avranno mai successo. Per salvaguardare i propri interessi legittimi, la Cina dara' una risposta necessaria e imporra' sanzioni alle persone e alle entita' statunitensi competenti". Pechino esorta infine gli Stati Uniti a "correggere i propri errori" e a interrompere le interferenze nelle questioni interne della Cina.