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Esteri
Immigrazione, Trump: "Tolleranza zero con i criminali"

A poche ore dall'incontro in Messico con il presidente Enrique Pena Nieto, definito da Donald Trump "costruttivo", il candidato repubblicano alla Casa Bianca è tornato a gamba tesa sulla questione del muro al confine messicano sostenendo che "il Messico pagherà per il muro, credetemi. Ancora non lo sanno, ma saranno loro a pagare". Lo ha dichiarato nel corso di un comizio in Arizona. Il miliardario, che poco prima aveva ammesso di non aver toccato questo tasto con il capo di stato messicano, ha ribadito la sua posizione e il piano sull'immigrazione e ha avvertito: chi entra illegalmente negli Stati Uniti non otterrà nessuno status legale "o la cittadinanza". La risposta di Pena Nieto non si è fatta attendere. Su Twitter ha scritto: "All'inizio della conversazione con Donald Trump ho chiarito che il Messico non pagherà per il muro".

Usa 2016, in Messico Trump si esercita a fare il presidente

Costruttivo. Su questo Donald Trump e Enrique Pena Nieto sono d'accordo. L'incontro del 31 agosto tra il candidato repubblicano alla Casa Bianca e il presidente del Messico, che lo ha accolto nel suo palazzo presidenziale a Città del Messico, è stato descritto da entrambe con quell'aggettivo. Trump ha aggiunto anche "eccellente" e "sostanzioso", vista l'apparente franchezza usata per discutere delle questioni a lui più care: l'immigrazione e il commercio. Ma per alcuni osservatori che riconosco il reciproco rispetto dimostrato all'apparenza, la tappa messicana di Trump è stata un fallimento: restano ancora da sciogliere i nodi della politica trumpiana che hanno fatto arrabbiare i cittadini messicani, da lui definiti "stupratori e criminali" quando scese in campo nel giugno 2015. Per quelle parole il miliardario non ha chiesto scusa, né privatamente né in pubblico. E Pena Nieto gli ha fatto notare, senza essere esplicito di fronte alla stampa, che "i messicani si sono offesi per quanto è stato detto", si meritano "il rispetto di tutti" e quelli in Usa sono "persone oneste, gran lavoratori". Altri osservatori invece credono che Trump abbia ottenuto dalla visita in Messico quel che voleva: dare un assaggio di quelli che potrebbero essere gli incontri con i leader mondiali durante la sua presidenza: centrati su un reciproco rispetto e disponibilità al dialogo.

Quello che per il miliardario newyorchese è stato il primo viaggio formale al di fuori degli Stati Uniti nelle vesti di candidato alla Casa Bianca, è servito a entrambe per mostrare infatti apertura l'uno nei confronti dell'altro tant'è che Trump ha chiamato il padrone di casa "un amico". E se Pena Nieto ha detto che le due nazioni sono "buoni amici" e "alleati strategici" la cui relazione si fonda su un "mutuo rispetto", il magnate dell'immobiliare ha parlato di legami "profondi e sinceri". Almeno fino ad ora, viene da dire. Entrambi hanno infatti usato l'incontro per mostrare sì che un dialogo è possibile. Trump lo ha fatto attenendosi al testo del suo discorso, usando un tono pacato, ribadendo in più occasioni che i due Paesi hanno obiettivi comuni e che l'opportunità di essere stato accolto da Pena Nieto è stato un "grande onore". Tuttavia, l'appuntamento a sorpresa (era stato annunciato la notte precedente con un Tweet di Trump) è servito anche per chiarire che su certi temi ci sono differenze, resta da capire se incolmabili, a cominciare del fatidico muro che Trump vorrebbe costruire lungo il confine tra i due Paesi per impedire a migranti privi di permesso di soggiorno di mettere piede su suolo americano. "Abbiamo parlato del muro", ha detto Trump in una conferenza stampa congiunta. "Non abbiamo discusso del pagamento del muro", ha aggiunto senza ricordare di avere sempre sostenuto che il conto sarà addebitato anche al Messico, sempre che il candidato del Gop riesca ad arrivare nello Studio Ovale. Ha però detto che la difesa dei confini è un diritto di una nazione. Pena Nieto - che in passato ha chiarito più volte che non intende versare un solo centesimo, cosa pare abbia ribadito ieri nell'incontro a porte chiuse - non ha commentato pubblicamente ma ha detto: "Anche se non siamo d'accordo su tutto, credo che insieme saremo capaci di trovare prosperità e sicurezza". E Trump ha aggiunto: "Risolveremo i problemi comuni".

Pena Nieto ha difeso il North American Free Trade Agreement (Nafta), l'accordo sugli scambi commerciali tra Messico, Usa e Canada che Trump ha minacciato di abolire: "Ha fatto bene a entrambi i Paesi", ha detto. Quando è arrivato il suo turno di parlare, il candidato del Gop ha replicato: "Ha fatto più bene al Messico che a noi". Sia l'uno sia l'altro hanno però detto che "può essere migliorato". Trump: manteniamo la manifattura nell'emisfero occidentale (non solo in Usa). Ricordando che "compriamo di più dagli Usa che dalla Germania, dalla Francia, dall'Italia e dal Giappone", il presidente messicano ha aggiunto che insieme Washington e Città del Messico "hanno sviluppato una piattaforma manifatturiera" su cui si deve continuare a "lavorare insieme". Trump ha moderato i toni: invece che ripetere per l'ennesima volta che l'attività manifatturiera va tenuta o riportata in Usa, questa volta ha detto che la ricchezza di quel settore "va mantenuta nell'emisfero occidentale". E ha aggiunto: "Abbiamo una forte competizione dalla Cina". Pena Nieto ha poi sostenuto che l'immigrazione illegale è ai minimi di 10 anni. Trump ha replicato dicendo che lui vuole metterci la parole fine su quel fenomeno, "non solo tra le nostre nazioni ma anche dall'America centrale e meridionale". Secondo il magnate del mattone si tratta di un "disastro umanitario" che "deve essere risolto velocemente" perché "non è giusto per nessuno, tanto meno per gli Usa e il Messico".

"Sapete che amo gli Stati Uniti e voglio che i suoi cittadini siano protetti", ha continuato Trump. Pena Nieto gli ha fatto eco spiegando che la sua priorità "è proteggere i messicani, ovunque siano". E forse per ricordare indirettamente a Trump che la sua visita non poteva essere paragonabile a quella di un Capo di stato, nella sala dove i due si sono presentati dopo il loro meeting sventolava solo la bandiera messicana e non quella americana. Inoltre, per sottolineare che, come lui, anche la rivale democratica Hillary Clinton è stata invitata a un incontro, il presidente messicano si è augurato di vederla "nel prossimo futuro". Ancora prima dell'incontro tra i due, lei aveva criticato Trump per la visita lampo in Messico prima di un tanto atteso discorso sull'immigrazione in Arizona: "Di certo ci vuole molto di più che una tappa di qualche ora nel nostro vicino per cercare di recuperare un anno di insulti e insinuazioni".

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trump messico muro immigrazione





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