L'Isis giustizia 4 persone a Sirte
Continua inarrestabile la sequela di massacri a opera dell'Isis a Sirte, in Libia. Quattro persone sono state 'giustiziate' nella citta' natale di Muammar Gheddafi, che gli uomini del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi controllano dopo giorni di intensi scontri contro miliziani salafiti e la tribu' al Ferjani. Tra queste una presunta spia della formazione rivale Alba Libica, che controlla Tripoli. L'esecuzione di quest'ultimo e' stata ripresa in un video in cui l'uomo, che indossa la tuta arancione comune alle vittime decapitate da Isis in Siria e Iraq, colpito a morte da diversi colpi, e' legato ad una croce improvvisata. Il corpo, come altre volte, e' stato lasciato esposto sul posto come ammonimento.
Solo il 15 agosto l'Isis aveva prima decapitato e poi crocefisso i corpi di 12 combattenti delle milizie salafite. Tali feroci azioni hanno tutte un valore monitorio: come la grande gabbia di ferro che sarebbe stata piazzata nel mercato di ar Rutba, citta' irachena nella provincia occidentale di al Anbar, a circa 110 chilometri dal confine iracheno-giordano e iracheno-saudita. Testimoni oculari hanno riferito che i jihadisti vogliono rinchiudere nella gabbia in ferro battuto eventuali trasgressori delle rigide leggi imposte alla popolazione locale. L'Isis ha ostentato piu' volte l'uso di gabbie per eseguire torture e sentenze di morte, come nel caso del pilota giordano Muath Kasasbeh, arso vivo in una prigione di ferro lo scorso 3 gennaio. E nelle ultime ore ha diffuso varie immagini della distruzione dello storico tempio di Baal, situato nell'area archeologica della citta' siriana di Palmira, e che e' stato ridotto in macerie. Nelle immagini, la cui autenticita' non e' confermata, si vede il momento in cui il tempio, risalente a 2.000 anni fa, sarebbe esploso, e lo stato in cui e' ridotto.
Intanto, le polizie di Spagna e Marocco hanno arrestato in un'operazione congiunta tra San Martin de la Vega (Madrid) e varie citta' marocchine 14 persone accusate di far parte di una rete di reclutatori di combattenti per l'Isis. Oltre che nell'area metropolitana madrilena, gli arrestati sono stati effettuati in Marocco a Fes, Casablanca, Nador, Al Hoceima e Driouch. L'inchiesta e' ancora in corso - ha spiegato il ministero dell'Interno - e ha riguardato una rete di estremisti che attirava e inviava 'foreign fighters' nelle fila dell'Isis della regione siro-irachena sotto il controllo del 'califfato'. Quest'anno in Spagna sono state realizzate una ventina di operazioni contro il terrorismo jihadista, che hanno portato a una cinquantina di arresti circa.