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Esteri
Stipendio dimezzato ai soldati russi? Potere della guerra rublo-dollaro

Guerra Ucraina, Putin se ne “strafrega” delle sanzioni comminate alla Russia

Mi sono gustato diversi articoli (sito kavkaz.realii) in relazione ai militari della Guardia Nazionale che non vogliono più tornare in Ukraina a combattere. Perché’? La ragione è molto semplice: questione di “soldi”. Ecco quanto riportato dai media: sembra che avessero pattuito l’ingaggio al valore ipotetico di 100. Il primo mese è stato regolarmente pagato 100/100, mentre il secondo mese solamente la metà. Avete capito bene. L’arcano è stato svelato dal Kremlino con un laconico: il tasso ufficiale di cambio rublo/dollaro è mutato in favore del rublo. Specifico meglio. Il 10 marzo 2022, alla data del primo pagamento, il rublo sul dollaro valeva 120, mentre il 26 maggio 2022 il cambio era a favore del rublo con un valore di 56. Ebbene ecco perché questi soldati hanno deciso di non rischiare ulteriormente la loro vita. Ora, mi preme soffermarmi sul cambio.

Tutti noi seguiamo l’andamento della guerra ed anche delle sanzioni che a detta dei Commissari Europei dovrebbero mettere in ginocchio la Russia. Ho scritto più articoli in merito al concetto del “dio denaro” visto dai sovietici, ma pare che tutto sia archiviato (messo nel cestino) senza neanche valutarne la eventuale positività. Se mi permettete un’espressione la Russia se ne “strafrega” delle sanzioni comminate, che a quanto pare hanno un effetto blando (pannicello caldo), continuando il proprio percorso nel campo finanziario. Volete un altro esempio? L’escamotage della doppia apertura del conti correnti un valuta e in rubli. Pensate questo l’abbiamo invento inventato noi europei attraverso i “nostri rappresentanti”.

Allora credo sia vera solamente una cosa: o l’Europa decide di ridurre a carta straccia il rublo ed i modi ci sono (leggi Vladimir Putin, la mossa di George Soros che può stritolare lo zar: gas in rubli, cambia il quadro? – Libero Quotidiano) oppure sarà bene che ci prepariamo ad ulteriori salassi. Mi pare poco elegante chiudere con un: te l’avevo detto!

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