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Esteri
Ucraina, Ue: "L'Europa si prepari a rispondere a un attacco nucleare"
Il presidente Vladimir Putin, ininterrottamente a capo della Russia di fatto dal 2008, ha dato il via all’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso

Parlamento Europeo: "Ue prepari la risposta a un attacco nucleare russo"

Il Parlamento europeo chiede all’Ue di aumentare in modo considerevole l'assistenza militare all'Ucraina, senza essere dissuasa dalle minacce atomiche russe, e di preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui Mosca dovesse condurre un attacco nucleare.

É il contenuto della risoluzione, adottata con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astenuti, con cui i deputati europei esortano tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali a condannare i referendum in Ucraina e il tentativo della Russia di conquistare territorio con la forza.

Tra le altre richieste messe nero su bianco nella risoluzione: un tribunale internazionale ad hoc per il crimine di aggressione contro l'Ucraina e maggiore protezione alle infrastrutture critiche Ue. “I risultati dei referendum farsa, condotti sotto la minaccia delle armi per annettere gli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia sono privi di valore”, hanno spiegato gli eurodeputati che invitano i Paesi Ue ad adottare “ulteriori severe sanzioni”.

I deputati europei definiscono “irresponsabili e pericolose” le recenti minacce russe di usare armi nucleari e invitano “i Paesi Ue e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l'Ucraina”.

Inoltre, “qualsiasi tentativo da parte della Russia di presentare gli attacchi ai territori occupati come un attacco alla Russia stessa, e quindi come motivo per un attacco nucleare, è illegale e privo di fondamento e non dissuaderà l'Unione europea dal fornire ulteriore assistenza all'autodifesa dell'Ucraina”, hanno specificato gli eurodeputati.

“Il Parlamento europeo condanna la mobilitazione militare in Russia e le misure che obbligano i residenti dei territori temporaneamente occupati dall'Ucraina a prestare servizio nelle forze armate o ausiliarie russe, un atto che la Quarta Convenzione di Ginevra vieta”, ha proseguito l’Eurocamera.

Per mantenere la stabilità nel Caucaso meridionale e nell'Asia centrale, i deputati chiedono inoltre un maggiore sostegno ai Paesi della regione che hanno subito un afflusso di cittadini russi, in particolare Georgia, Kazakistan, Uzbekistan, Armenia e Kirghizistan.

Nel testo, i deputati europei affrontano anche la questione relativa alle esplosioni sui gasdotti Nord Stream, affermando che “aumentano le probabilità che si tratti del risultato di un atto coordinato e deliberato da parte di un attore statale”, che “dimostrano quanto sia pericolosa una politica di crescente dipendenza dai combustibili fossili russi e che l’uso dell'energia come arma è stato portato a un livello più pericoloso”.

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