Esteri
Nato, ok al 5% del Pil per la difesa entro il 2035. Meloni: "Impegni necessari e sostenibili". Al via l'incontro tra Trump e Zelensky
Gli alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all'anno in requisiti di difesa fondamentali

Mark Rutte, Volodimir Zelensky e Ursula Von Der Leyen
Nato, iniziato incontro Trump-Zelensky a l'Aja
E' iniziato, a margine del vertice Nato all'Aja, l'incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader statunitense Donald Trump. Lo ha reso noto la presidenza ucraina. I due leader si preparano a discutere di ulteriori sanzioni alla Russia per la sua invasione dell'Ucraina e dell'approvvigionamento di armi per Kiev, secondo quanto riferito in precedenza da una fonte all'Afp.
Nato, Meloni: "Impegni spesa sono necessari e sostenibili"
Gli impegni, sanciti nella dichiarazione finale del vertice Nato de L'Aia, a portare al 5% del Pil in 10 anni la spesa per la difesa sono "necessari" e "sostenibili". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine del Consiglio del Nord Atlantico.
"Gli impegni che vengono assunti sono significativi e sostenibili per l'Italia - ha sottolineato la premier - spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita ma in una dimensione che ci consente di assumere gli impegni sapendo che non distoglieranno neanche un euro dalle altre priorità a difesa e tutela degli italiani".
Nato, Meloni: "Scostamento? Per 2026 non riteniamo necessaria escape clause"
Sui costi italiani per la difesa "ho sentito molti numeri dati in questi giorni, un po' dalla stampa, un po' dal Parlamento, che mi sembrano molto distanti dalla realtà... Noi abbiamo ovviamente fatto i nostri calcoli. Per il 2026 non riteniamo che ci serva utilizzare la 'escape clause' e poi, chiaramente, per gli anni a venire si valuterà sulla base della situazione economica". Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni, rispondendo ai cronisti a margine del vertice Nato all'Aja, in merito all'ipotesi di uno scostamento di bilancio per sostenere l'aumento delle spese militari.
"Chiaramente - ha poi osservato la presidente del Consiglio - una parte importante di queste risorse, se noi siamo bravi, viene utilizzata per rafforzare imprese italiane. Quando quella parte di risorse importanti viene utilizzata per rafforzare imprese italiane, questo crea una politica economica espansiva che produce risorse. Quindi è un circolo virtuoso, se lo sappiamo utilizzare bene".
Nato, Meloni: "Non distoglieremo nemmeno un euro da altre priorità"
Quelli assunti oggi dal vertice Nato "sono impegni significativi, sono impegni sostenibili", si tratta di "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa, la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani". Così la premier Giorgia Meloni, parlando a margine del summit Nato all'Aja.
Nato, Meloni: "Alleanza compatta, vuole rafforzarsi"
"Penso che il messaggio più importante che esce" dal vertice "sia la compattezza dell'alleanza e la volontà di quell'alleanza di rafforzarsi, che nel contesto nel quale ci troviamo è, ovviamente, un elemento molto importante".
Nato, leader all'Aja: 5% Pil per difesa entro 2035
Gli alleati Nato si impegnano a portare la spesa annua nella difesa, e nella sicurezza, al 5% del Pil entro il 2035. "Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza - riporta la dichiarazione diffusa al termine del summit all'Aja - in particolare alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euroatlantica e alla persistente minaccia del terrorismo, gli Alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all'anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035, per garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington".
Gli investimenti "garantiranno la disponibilità di forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza operativa e resilienza necessarie per la deterrenza e la difesa, in linea con i nostri tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa".
Si specifica che il 5% è composto da un 3,5% nella difesa propriamente detta, "come definita dalla Nato", e da un 1,5% annuo destinato a " tra l'altro, proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, garantire la nostra preparazione e resilienza civile, stimolare l'innovazione e rafforzare la nostra base industriale della difesa. La traiettoria e l'equilibrio della spesa nell'ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029, alla luce del contesto strategico e degli obiettivi di capacità aggiornati".
Vertice Nato, nessuna menzione al futuro ingresso di Kiev
"Gli alleati ribadiscono il loro impegno sovrano a fornire sostegno all'Ucraina". Lo si legge nella dichiarazione finale del summit Nato de L'Aja. Dal documento, come ampiamente previsto, è escluso ogni menzione ad un futuro ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza, al contrario di quanto accadde a Washington l'anno scorso, dove si stabilì il principio del "percorso irreversibile". Non figurano nemmeno riferimenti agli impegni finanziari per l'Ucraina - l'anno scorso c'erano i 40 miliardi all'anno - che, appunto, ora diventa "un impegno sovrano".
Macron: "Basta guerra commerciale tra alleati"
'E' molto importante tornare, tra alleati, ad una vera pace del commerciale. Vale a dire ridurre tutte le barriere doganali che sono state innalzate": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione di un punto stampa al vertice della Nato all'Aja.
Rutte: “Spese militari fino al 5% del PIL”
Via libera al secondo giorno del vertice Nato all'Aja: il summit è entrato nel vivo dopo la cena ufficiale di ieri, a cui ha partecipato anche Zelensky. La giornata si è aperta con una riunione tra i ministri degli Esteri del G7 e dell’Ue, seguita dall’arrivo dei capi di Stato e di governo. Alle 10 è iniziata la plenaria del Consiglio Atlantico e nel pomeriggio si terrà un incontro ristretto tra i leader di sei Paesi europei, l’Ucraina e la Nato per discutere della sicurezza e del conflitto in Ucraina.
In apertura dei lavori, il segretario generale Mark Rutte ha confermato l’obiettivo di portare le spese per la Difesa degli alleati fino al 5% del Pil. “I governi devono fare scelte difficili, ma ci arriveremo”, ha dichiarato. Rutte ha spiegato che il nuovo piano comporterà investimenti per migliaia di miliardi, sottolineando l’urgenza di fronte alla minaccia russa e al deterioramento della sicurezza internazionale.
Ieri il presidente americano Donald Trump aveva pubblicato sui social un messaggio riservato di Rutte, in cui il segretario Nato elogiava il suo ruolo nel convincere l’Europa ad aumentare la spesa militare. “Sarà una tua vittoria”, scriveva. Rutte ha confermato l’autenticità del messaggio e ha detto di non essersi imbarazzato: “Ho enunciato un fatto”. Rutte ha anche voluto chiarire la posizione sull’articolo 5 della Nato dopo alcune dichiarazioni ambigue di Trump. “Gli Stati Uniti restano pienamente impegnati nella difesa collettiva”, ha affermato. Ha poi ribadito che è giusto che Europa e Canada aumentino la spesa militare per avvicinarsi al livello statunitense.