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Zafferano 3 Cuochi, lo storico marchio milanese festeggia i suoi primi 85 anni

Zafferano 3 Cuochi rappresenta la storia di un’azienda lombarda che da 3 generazioni realizza con passione e innovazione un prodotto di qualità apprezzato dai consumatori

Grazie a Gianni Mangini, fondatore dell’azienda, quel lontano 12 giugno 1935, in via Cappellini a Milano, nasce un marchio, una brand essence che testimonia ogni giorno l’attenzione senza compromessi di Zafferano 3 Cuochi per i consumatori e la sua vocazione di partner ideale per ogni ricetta. L’azienda fu fondata due anni prima, tuttavia le primissime bustine riportavano solo il nome dell’imprenditore e quello del droghiere che lo vendeva al dettaglio. Solo nel 1935, grazie al contributo di un pittore inglese, viene studiata l’immagine grafica dello Zafferano 3 Cuochi con i caratteristici “chef” che, sorridenti in fila uno dietro l’altro, con in mano dei piatti prelibati, danno conto della valenza internazionale della preziosa spezia.  Il prodotto si differenzia subito dai suoi concorrenti per l’elevata qualità, non a caso sulla confezione dell’epoca veniva riportata la dicitura “garantito puro”, che faceva riferimento al Regio Decreto del 1936, che identifica come zafferano solo la parte apicale dello stilo, con gli stimmi del CrocusSativusLinnaeus.

Inoltre, doveva essere venduto in involucri sigillati riportanti l’indicazione del Decreto, quella del peso netto, il nome e la sede dell’azienda preparatrice. Con Zafferano 3 Cuochi, lo zafferano in bustina per uso alimentare si radica nell’uso gastronomico quotidiano per la sua qualità superiore e praticità d’impiego. Il confezionamento di ogni singola bustina di zafferano è effettuato con estrema cura e con materiali capaci di conservare nel tempo le sue caratteristiche organolettiche. La polvere di zafferano è tutta contenuta nello speciale pergamino e scivola dolcemente fuori dalla confezione, facilitandone l’utilizzo da parte del consumatore. Non se ne spreca neanche un granello! Sin dalla fondazione, l’azienda ha prodotto materiali promozionali ed espositivi che negli anni sono diventati veri oggetti da collezione, iconici e ricercatissimi da grandi e piccini.

Tra questi, si annoverano un contenitore in legno per le bustine di zafferano a forma di camioncino (1948), giocattolo che veniva dato in regalo ai bambini; dal 1957 varie edizioni di scatole di metallo per esporre le buste nelle drogherie e nel 1958 delle casette in legno per stupire e stimolare ancora una volta i sogni e la fantasia anche dei più piccoli. Negli anni ’60 nasce il“pallone 3 Cuochi” per premiare i consumatori e, con l’arrivo della televisione nelle case degli italiani, negli anni ’80 Zafferano 3 Cuochi si avvicina al mondo della pubblicità.Con gli anni ‘70 arrivano importanti riconoscimenti per lo Zafferano 3 Cuochi: il “Premio Qualità” (1973 e 1974) e il Premio Internazionale “Ercole d’oro” (1975), consegnato alle aziende che più si distinguevano nel campo dell’innovazione.

Gli anni ’90 sono caratterizzati dalla realizzazione dei primi ricettari che raccontano il mondo dello zafferano e le tante ricette che si possono realizzare con questa spezia “magica” dal profumo, sapore e colore unici! Oggi Zafferano 3 Cuochi è ancora lo zafferano per eccellenza che ha accompagnato 3 generazioni, sinonimo di creatività, voglia di esplorare nuove vie e di sperimentare nuovi abbinamenti. “Una solida certezza in un mondo incerto” - come citato dalla guida di Forbes, che annovera l’azienda tra le 100 eccellenze italiane 2020. Lo zafferano è una pianta (bulbo-tubero) dal nome di CrocusSativusLinnaeus da cui nasce un bel fiore dai petali lunghi e leggeri e il cui colore varia dal lilla chiaro al viola purpureo. Al centro dei suoi sei petali, al termine di un filamento bianco, si trovano 3 stimmi di colore rosso vivo da cui si ricava lo zafferano. Lo zafferano ha un’unica fioritura autunnale.

I bulbi vengono trapiantati in primavera-estate e, a seconda del clima, si può effettuare il raccolto da ottobre a novembre. I fiori si raccolgono uno per uno manualmente nelle prime ore del mattino, quando la corolla è ancora chiusa. Nello stesso giorno in cui il fiore viene raccolto, si procede con l’essiccazione: gli stimmi vengono collocati su appositi setacci e sottoposti per breve tempo a una fonte di calore, al sole o utilizzando un piccolo forno o un braciere. Durante questa operazione i fili perdono circa i cinque sesti del loro peso. Per 1 Kg di zafferano essiccato servono 150.000 fiori e 500 ore di lavoro... Con 20 fiori di zafferano e 60 pistilli si ottiene una bustina di Zafferano 3 Cuochi da 0,15 g.  La polvere è preferibile ai fili per cucinare, perché ha colore e sapore uniformi, si scioglie più facilmente, si dosa con comodità e maggiore precisione. A parità di peso la polvere ha una resa maggiore: aggiunta a fine cottura, in 5 minuti, dà un aroma ed un profumo 2 volte maggiore e colora ben 4 volte in più rispetto al filo.

La storia dello zafferano arriva da lontano. La polvere dorata, come era chiamato lo zafferano un tempo, iniziò ad essere usata per dare sapore e colore alle pietanze molti secoli fa. Già nel 1450 Martino de Rossi, celebre cuoco degli Sforza, serviva alla tavola dei nobili milanesi moltissime ricette arricchite con lo zafferano perché le rendeva più stuzzicanti e digeribili, per non parlare del bel colore giallo intenso e del profumo inebriante che donavano allegria ai commensali. Solo poco più tardi, nel 1500, la leggenda racconta che il Maestro Valerio da Profondovalle, pittore fiammingo, per colorare le vetrate del Duomo, usava questa polvere dal colore rosso vivo che donava al vetro una colorazione dorata. Durante il matrimonio della figlia, il cuoco del banchetto urtò maldestramente un sacchetto contenente la polvere che, cadendo nella pentola del riso in preparazione, colorò magicamente di giallo la pietanza dando così origine alrisotto alla milanese!

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