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Ultimo aggiornamento: 17:15

Governo, Salvini mette le mani avanti su Rete 4: "Se rivinciamo le elezioni torno al ministero dell'Interno"

"Il Ponte sullo Stretto voglio farlo e sono determinato a farlo"

Di Sara Barni

Open Arms, Salvini: "Giudici decidano come credono, non ho paura"

"Mi piace fare bene il lavoro per cui gli italiani mi pagano lo stipendio in questo momento e fino a fine legislatura è sistemare strade e ferrovie". Matteo Salvini lo afferma, ribadendo anche che "il Ponte sullo Stretto voglio farlo e sono determinato a farlo", anche se, annota, "magari mi mandano a processo anche per questo, ma non ho paura". "Poi - osserva il vicepremier e leader della Lega, sempre nella registrazione dell'intervista in onda lunedì sera su Rete4 per Quarta Repubblica - se rivinceremo le prossime elezioni, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, antimafia, antidroga, legalità e stare in mezzo a ragazzi e ragazze in divisa, che per me sono il meglio del nostro Paese, è qualcosa che non mi spaventa sicuramente".

Open Arms, Salvini: "Giudici decidano come credono, non ho paura" - Per quanto riguarda il caso Open Arms, "io vado a processo, perché da ministro osai mantenere la promessa fatta agli italiani di bloccare gli sbarchi, di chiudere i porti ai trafficanti di esseri umani e ai clandestini. Rifarei esattamente tutto quello che ho fatto, perché ho bloccato gli sbarchi, ho ridotto i reati, ho ridotto i morti in mare. Non penso che sia una colpa. Non voglio una medaglia, ma ho difeso i confini e la sicurezza e la dignità del mio Paese. Poi i giudici decidano come credono, non ho paura". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a 'Quarta Repubblica', in onda stasera su Rete 4.

"Durante una di queste operazioni con una nave spagnola che raccolse clandestini in acque libiche e maltesi, disse: 'Non vado in Libia, non vado in Tunisia, non vado a Malta, non vado in Spagna, voglio venire in Italia'. E allora io da ministro dissi: "Ma non è che siamo il campo profughi del mondo. Tornate in Spagna, visto che avete la bandiera spagnola'. Per qualche giorno andò avanti questa discussione. Risultato: mi mandano a processo per sequestro di persona rischiando 6 anni di carcere, non una multa, che vuol dire caso in caso di condanna. Mi hanno assolto a Palermo dopo 4 anni e mezzo di processo. La procura di Palermo non è contenta, chiede alla Cassazione di cancellare l'assoluzione. Il processo in Cassazione dura un giorno. Io mercoledì mattina entro da innocente in Corte di Cassazione a Roma. Mercoledì sera potrei uscire o innocente oppure tornare un presunto colpevole, tornando a processo rischiando 6 anni di carcere", ha concluso.