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Crisi climatica, l’emergenza accelera: servono 8100 miliardi di investimenti

Per salvare il pianeta, da qui al 2030 gli investimenti pubblici e privati mondiali odierni non bastano: vanno triplicati, avverte il report State of Finance
"La perdita di biodiversità sta già costando ogni anno all’economia globale il 10% della sua produzione. Se non finanziamo a sufficienza soluzioni basate sulla natura, avremo un impatto sulle capacità dei Paesi di compiere progressi in altre aree vitali come l’istruzione, la salute e l’occupazione- ha sottolineato la direttrice dell'Unep Inger Andersen-. Se non salviamo la natura ora, non saremo in grado di raggiungere uno sviluppo sostenibile. Il rapporto è un campanello d’allarme per i governi, le istituzioni finanziarie e le imprese affinché investano nella natura, compresi la riforestazione, l’agricoltura rigenerativa e il ripristino del nostro oceano. "I Paesi e i leader dell’industria avranno l’opportunità di farlo ai prossimi vertici riguardanti clima, biodiversità, degrado del suolo e sistemi alimentari e nel contesto del Decennio dell’United Nations Decade on Ecosystem Restoration (2021-2030)- ha continuato Andersen- Proteggere le riserve naturali di carbonio come foreste, torbiere e l’oceano non è un sostituto per la decarbonizzazione dell’economia globale, ma piuttosto è parte di una soluzione a lungo termine per salvaguardare la Terra e il suo clima".