A oggi, oltre l’80 per cento delle pubblicità televisive di alimenti trasmesse durante i programmi per bambini non soddisfa le linee guida European Nutrient Profile Model (WHO-ENPM) e più del 50 per cento quelle dell’EU Pledge Nutrition Criteria (EU-PNC). Questi due modelli, il primo indipendente e promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e il secondo stipulato da aziende leader del settore alimentare, sono nati con lo scopo di limitare la commercializzazione di selezionati alimenti e bevande non salutari all’interno della pubblicità rivolta ai bambini.
Risulta inoltre che più del 70 per cento delle pubblicità trasmesse durante programmi dedicati ai bambini commercializza dolci e snack, nessuno dei quali risulta conforme alle linee guida del WHO-ENPM. I risultati sono frutto di uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Public Health Nutrition da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health (IIPH) di Milano.
Nel periodo tra ottobre 2016 e gennaio 2017, sono state registrate 180 ore di programmi televisivi da sei dei canali italiani più seguiti (Rai1, Rai3, Canale 5, Italia 1, La7 e Boing), contenenti quasi 4000 pubblicità, di cui 810 trasmesse durante i programmi dedicati ai bambini. Di queste, sono state selezionate le pubblicità che
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