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Black Friday, polemica sul titolo del Corriere dello Sport su Inter-Roma

Razzismo: Roma e Milan chiudono porte a Corriere dello Sport dopo il titolo "Black Friday"

La Roma calcio e il Milan condannano pubblicamente il titolo del Corriere dello Sport in prima pagina riferito al Black Friday, con Lukaku e Smalling, giocatori di colore di Inter e Roma. E chiudono le porte dei centri di allenamento alla testata per il resto del 2019 e stabilito che i rispettivi giocatori non svolgeranno alcuna attività mediatica con il giornale durante questo periodo.   In una nota diffusa dall'As Roma è detto "Crediamo che tutti i giocatori, i club, i tifosi e i media debbano essere uniti nella lotta contro il razzismo nel mondo del calcio ed è responsabilità di tutti noi essere estremamente precisi nella scelta delle parole e dei messaggi che trasmettiamo". Inoltre, "entrambi i club sono consapevoli che comunque l’articolo di giornale associato al titolo "Black Friday" contenga un messaggio antirazzista ed è questa la ragione per la quale sarà vietato l’accesso al Corriere dello Sport solo fino a gennaio. Restiamo totalmente impegnati nella lotta contro il razzismo". La Roma ha anche messo sul proprio profilo Twitter la notizia della decisione presa con il Milan.

Calcio: "titolo razzista", polemica contro Corriere dello Sport

Oggi si gioca Inter-Roma e il Corriere dello Sport, nel preparare la partita, ha messi in prima pagina nell'edizione del giovedì i giocatori di colore Romelu Lukaku e Chris Smalling con la scritta "Black Friday". Il titolo del giornale è stato particolarmente criticato dagli utenti sui social e anche dalle due squadre in questione. "Il calcio è passione, cultura e fratellanza. Siamo e saremo sempre contro ogni forma di discriminazione", ha scritto l'Inter in un Tweet. La Roma ha risposto con lucida ironia, sfruttando la base di un famoso meme. "Nessuno: (parla ndr.). Assolutamente nessuno: (dice nulla ndr.) Nemmeno un'anima viva: (dice qualcosa ndr.).

La Fiorentina allega alla foto della prima pagina la didascalia "Speechless" (senza parole). Oltre ai social delle due squadra, molte critiche sono arrivate da parte di tifosi di diverse altre società unite contro quello che hanno giudicato un titolo razzista. "Io credo che il corriere dello sport abbia superato il limite", scrive un supporter giallorosso. "A Milano è stato arrestato un uomo che spacciava usando l’edicola. Una delle frasi per fare acquisti era “È arrivato il Corriere dello Sport?” Bene. Quell’uso del nome de “Il Corriere dello Sport” è comunque più nobile del giornale, dei suoi contenuti e della sua prima pagina", scrive un utente. "Vorrei comprendere. Ma secondo me è il direttore del Corriere dello Sport ad essere discutibile", scrive un tifoso. Un sostenitore della Juventus risponde: "Mi pare superfluo sottolineare che ci stanno umiliando in tutto il mondo (come è giusto che sia) a causa della genialata del Corriere dello Sport. Ma so già come si concluderà questa storia: domani trafiletto con l’editoriale spocchioso del direttore e fine dei giochi".

La prima pagina arriva a pochi giorni dalla lettera aperta "a chi ama il calcio", sottoscritta dai 20 club di A, che invita a schierarsi contro il razzismo. "UEFA: Tolleranza zero contro ogni forma di razzismo e discriminazione Lega serie A: Uniti contro il razzismo. Corriere dello Sport: BLACK FRIDAY", scrive un utente. Un altro attacca: "Comunque il Corriere Dello Sport è degno rappresentante di questo paese e di questo movimento calcistico". Una tifosa della Juventus scrive: "Quando in Italia smetteremo finalmente di catalogare e giustificare ogni cosa in nome di uno squallido spirito goliardico, potremmo diventare un paese civile… Forse!". Un altro utente scrive: "Il titolo in questione è formato da due parole e la foto di due giocatori. Tutto innocuo. Ma voglio usare una metafora: non è il coltello ad essere un'arma, è l'uso che se ne fa a renderlo potenzialmente pericoloso." I tweet arrivano da tutto il mondo. Un brasiliano scrve "Titolo Vergognoso del Corriere", "Incredibile", scrive un utente francese."L'Italia aspetta ancora di raggiungerci nel 21esimo secolo", attaccano dall'Inghilterra. La notizia è stata riportata anche da diversi quotidiani in tutto il mondo. Dalla Russia agli Stati Uniti. Il Guardian ad esempio riprende le parole del FARE (football against racism in Europe) che scrive in un Tweet "I media alimentano il razzismo ogni giorno" allegando la prima pagina del quotidiano.

Calcio: Corsport, 'Black Friday'? Titolo innocente, no moralisti

"Piattaforme digitali? Direi pattumiere. Truccate da rancori nobili. Sdegno a buon mercato. Un bel pensiero al giorno toglie il medico di torno. Eserciti di benpensanti di questi tempi affollano il web per tingersi di bianco le loro anime belle. Individuato il razzista di turno, vai, due colpi alla tastiera e via la macchia, ti senti un uomo migliore in un mondo migliore". Cosi' il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni replica sul sito del quotidiano alle polemiche seguite al titolo di apertura di oggi 'Black Friday', con i giocatori di colore di Inter e Roma, Lukaku e Smalling. "Bianchi, neri, gialli - attacca Zazzaroni - Negare la differenza e' il tipico macroscopico inciampo del razzismo degli antirazzismi. La suburra mentale dei moralisti della domenica, quando anche giovedi' e' domenica. "Black Friday", per chi vuole e puo' capirlo, era ed e' solo l'elogio della differenza, l'orgoglio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza. Se non lo capisci e' perche' non ce la fai o perche' ci fai. Un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato da Roberto Perrone, viene trasformato in veleno da chi il veleno ce l'ha dentro". 

Il Corriere dello Sport si difende, linciaggio ingiustificato

Il Corriere dello Sport si difende dopo le accuse di razzismo per il titolo "Black Friday" associato a Lukaku e Smalling e denuncia di aver subito "un linciaggio" da parte di chi non ha neppure letto l'articolo sottostante. "Accusati da un grottesco tribunale popolare, siamo stati squalificati per un mese dalla Roma e dal Milan", si legge in un articolo sul quotidiano romano, "sembra uno scherzo, invece è tutto vero. Fino a gennaio non potremo più entrare nelle case dei due club a trazione americana. Perché? Il nostro titolo di ieri mattina, completamente travisato passando da una tastiera all’altra come in una web tv senza cavi, ha attirato l’attenzione internazionale e dato voce al livore di chi, per malafede o ignoranza, o al limite per la pigrizia di non voler leggere, ha pensato che l’espressione «Black Friday» associata alle figure di Lukaku e Smalling, due protagonisti annunciati di Inter-Roma, in programma oggi, venerdì appunto, contenesse un significato razzista".

"Sarebbe bastato appunto spulciare l’occhiello e il catenaccio, che nel gergo giornalistico sono le parole scritte rispettivamente sopra e sotto al titolo principale, per capire che il Corriere dello Sport-Stadio non voleva in alcun modo denigrare, o peggio deridere, i calciatori", sottolinea l'articolo, "semmai rimarcarne l’importanza, utilizzando un’espressione assai comune nei centri commerciali, come esempio virtuoso di integrazione. Il proposito era associare la centralità tecnica dei due professionisti al valore di due uomini impegnati contro ogni forma di discriminazione. L’articolo, richiamato in prima pagina, a firma di Roberto Perrone addirittura sottolineava il ruolo di Lukaku e Smalling come testimonial contro i “buu” da stadio". "Invece in mattinata, dopo qualche post su Twitter dei soliti professionisti dell’odio, la Roma ha incendiato il web attraverso il profilo inglese controllato dal direttore dell’area digital, Paul Rogers, diventato famoso su questi schermi quando negò di essere se stesso per sottrarsi alle domande del nostro inviato a Londra". Da quel momento, è partito il linciaggio". 

Per il quotidiano sportivo "è stato bravo Fonseca, l’allenatore di una società che ha cavalcato l’onda di malessere, a rispondere con equilibrio: «So che non voleva essere un titolo razzista, ma sono state parole poco felici»", ricorda il giornale romano, "non avrebbe potuto, del resto, delegittimare l’assalto di Rogers, ma ha saputo distinguersi con stile dal marasma". "Il resto del popolo dei social ha preferito sovvertire la realtà pur di alzare i toni della protesta. C’è chi ha chiesto le dimissioni del direttore Ivan Zazzaroni, chi ha auspicato la chiusura di un quotidiano che ha una storia lunga quasi un secolo. Eppure nessuno ha detto una parola negli scorsi mesi, quando il Corriere dello Sport-Stadio ha preso posizioni molto dure contro il razzismo, appoggiando le istanze dello stesso Lukaku e di Balotelli, plaudendo alle iniziative dei club (la Roma in primis) che stigmatizzavano gli episodi di razzismo, chiedendo a gran voce un intervento dalla Lega che alla fine è arrivato, sia pure in ritardo. Ma questo non faceva notizia. Fa molta più notizia che la Roma e il Milan scrivano un comunicato congiunto chiudendo ai nostri giornalisti i centri sportivi di appartenenza. Avete idea di quanti “like” si possono conquistare sui social andando contro un giornale? Strategia facile e un po’ vetusta: “dagli all’untore” era un’espressione manzoniana.

E’ curioso che, come in una punizione scolastica, le società stabiliscano che sì, il titolo è razzista, ma poi in realtà non siamo così male, perciò possiamo rientrare in campo a gennaio, dopo un mese di sospensione. Ringraziamo per l’indulto anticipato. E ricordiamo alla Roma, la quale assicura di non volerci più fornire interviste, che l’ultimo colloquio autorizzato, con tanto di interprete e due professionisti dell’ufficio stampa a vigilare sui contenuti, risale all’aprile 2018 (Cengiz Ünder), poco prima della semifinale di Champions contro il Liverpool: insomma, se non volete parlare con noi perché non sapete accettare la nostra libertà di critica, il Black Friday non c’entra. E’ meglio chiamarlo Black Out".     ​Lukaku ha parlato di «titolo più stupido che abbia mai visto» mentre Smalling ha parlato di prima pagina «insensibile e sbagliata» richiamando i nostri giornalisti a «prendersi le proprie responsabilità». Per loro, che sono professionisti straordinari, siamo sinceramente dispiaciuti: non era nostro intento ferirli, semmai esaltarli. Perciò continueremo a combattere il razzismo. E l’ignoranza".

 

 

 

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