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Eurovision 2025, il vincitore JJ contro Israele: "Non dovrebbe esserci l'anno prossimo". Poi ritratta: "Mi hanno frainteso"
L'artista austriaco auspica l'esclusione di Israele dalla prossima edizione del concorso ma poi fa marcia indietro

Eurovision Song Contest, il vincitore JJ su Israele: "Vorrei non partecipasse l'anno prossimo". Poi cambia idea: "Sono stato frainteso. Condanno ogni forma di violenza"
Johannes Pietsch, meglio conosciuto come JJ, è stato il vincitore dell'Eurovision Song Contest per l'Austria e quindi come da tradizione la prossima edizione della kermesse canora si svolgerà a Vienna. L'artista nelle scorse ore è stato sommerso dalle polemiche perché ritiene che Israele, piazzatosi al secondo posto con Yuval Raphael, sopravvissuta all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, non dovrebbe partecipare.
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JJ attacca Israele: "Vorrei che il prossimo Eurovision si svolgesse senza Israele"
"È molto deludente che Israele partecipi ancora alla competizione. - ha detto JJ in un’intervista al quotidiano spagnolo El País - Vorrei che il prossimo Eurovision si svolgesse senza Israele. Ma ora la decisione spetta all’Ebu (European Broadcasting Union, ndr). Noi artisti possiamo solo esprimere la nostra opinione". Il cantante appartiene alla lunga lista di partecipanti all'Eurovision 2025 che avevano chiesto l'esclusione di Israele dal concorso.
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JJ ritratta: "Sono stato frainteso. Condanno ogni forma di violenza"
Le parole di JJ hanno ovviamente scatenato un putiferio e l'artista, spinto dalla Warner Music, la sua casa discografica, è stato costretto a fare marcia indietro. "Mi dispiace se le mie parole sono state fraintese. - ha detto il cantante austriaco in un comunicato all’Apa - Sebbene critichi il governo israeliano, condanno ogni forma di violenza contro i civili, ovunque, che siano israeliani o palestinesi. Su questo tema non mi esprimerò ulteriormente".
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Anche l’emittente austriaca Orf ha preso le distanze dall'artista: "Le affermazioni di JJ rappresentano una sua opinione personale e non riflettono la posizione dell’Orf. Per noi all’ESC contano la musica e le performance artistiche. L’Ebu ha regole chiare, che separano la politica dall’intrattenimento".
Lo stesso concetto è stato poi nuovamente ribadito dalla stessa Ebu, che in un comunicato sottolinea come l'obiettivo sia garantire che l'Eurovision Song Contest resti "evento universale, che promuove connessione e diversità attraverso la musica".