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Medicina
3M, obiettivo zero infezioni: così la tecnologia migliora l'assistenza

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono un problema molto rilevante: gli esperti stimano che ogni anno si verifichino più di 2.600.000 nuovi casi solo nell’Unione Europea, numero superiore ai casi di influenza, HIV e tubercolosi messi insieme.

In Italia, le infezioni del sangue catetere-correlate (CR-BSI) rappresentano tra l’8 e il 12% delle infezioni correlate all’assistenzaSi stimano circa 8.500 casi all’anno solo nelle terapie intensive. Per tentare di invertire la rotta, 3M ha presentato in Italia la carta “Targeting Zero” CR-BSI. Di cosa si tratta? Lo abbiamo chiesto a Patrizio Galletta (nella foto), 3M Italia Country Business Leader Health Care.

 

L'INTERVISTA

- Cos'è la carta Targeting Zero?

E’ una dichiarazione di intenti in cui l’azienda si impegna formalmente – in stretta collaborazione con 14 strutture sanitarie dislocate su tutta la penisola – ad attuare le buone pratiche per azzerare le infezioni nell’attività quotidiana e diffonderle all’interno della comunità medico-scientifica e di tutti gli stakeholder di riferimento tra cui agenzie governative, associazioni di pazienti e di categoria, reti di patologia ed enti ospedalieri. In 3M crediamo che un mondo senza infezioni sia un mondo possibile e giusto, e crediamo che crearlo sia anche una nostra responsabilità.

- Per raggiungere questi obiettivi, quanta responsabilità è in capo a un'azienda come 3M e quanto alle strutture sanitarie? In altre parole: quanto dipende dalla tecnologia e quanto dalla prassi ospedaliera?

Aziende e strutture sanitarie sono aspetti correlati. E’ responsabilità di ciascuno fare la propria parte. Tutti noi vorremmo entrare in ospedale e uscirci senza prenderci un’infezione. Noi e i nostri cari.

Gli operatori non possono fare a meno della tecnologia e la tecnologia non può fare a meno degli operatori. 3M può mettere a disposizione le migliori tecnologie supportate dalle evidenze cliniche e dalle linee guida da un lato, e promuovere la formazione degli operatori sanitari verso le buone prassi dall’altro.

Vanno inoltre incoraggiati tutti quei meccanismi incentivanti legati ai criteri di valutazione degli operatori e delle strutture, già in uso in molte strutture in ospedale e territorio.

- I dispositivi 3M comportano un aumento dei costi rispetto a “normali” garze e cerotti? E a quanto ammonterebbe invece il risparmio sulla spesa per degenze e ricoveri?

Determinare il risparmio richiede una stima che parte dalla numerosità delle infezioni correlate all’assistenza (ICA). Gli esperti stimano che ogni anno si verifichino più di 2.600.000 nuovi casi solo nell’Unione Europea, numero superiore ai casi di influenza, HIV e tubercolosi aggregati.

Le infezioni del sangue primarie rappresentano circa il 6% delle ICA, ma sono associate al più elevato tasso di mortalità (15%).

In Italia, le infezioni del sangue catetere-correlate (CR-BSI) rappresentano tra l’8 e il 12% delle infezioni correlate all’assistenza. Si stimano circa 8.500 casi all’anno solo nelle terapie intensive, che gravano sul Sistema Sanitario Nazionale per circa 82 milioni di euro. Tali infezioni comportano un prolungamento medio della degenza in terapia intensiva pari a 9 giorni.

- Ci può fare alcuni esempi dei benefici tangibili garantiti dai dispositivi 3M?

I benefici tangibili sono connessi alla riduzione delle infezioni correlate all’assistenza e di conseguenza alla salute delle persone nonché alla riduzione dei costi per il sistema sanitario. Potrei tra tutti fare un paio di esempi sui quali ci sono evidenze scientifiche derivanti, tra l’altro, da studi tutti italiani: un esempio è relativo alla sala operatoria e un altro al mondo delle medicazioni.

In sala operatoria, l’esclusivo telo da incisione 3M IobanTM 2 ingloba nell’adesivo un complesso iodoforo che, a contatto con la cute, rilascia gradualmente molecole di iodio, garantendo una prolungata attività battericida ad ampio spettro. La sua alta conformabilità e adesività consentono di mantenere la perfetta adesione alla cute per tutta la durata dell’intervento chirurgico.

In ambito medicazioni, il TegadermTM CHG, contenente clorexidina, fiore all’occhiello della linea 3M TegadermTM, riduce le infezioni correlate al catetere venoso in diversi setting assistenziali: un esempio su tutti, la dialisi.

3M HCBG
 

- L'Italia ha un tasso di infezioni del 6,3%, tra i più alti d'Europa. Come mai?

E’ il fattore culturale che sta alla base della prevenzione. E’ ad esempio, ma non è soltanto, il lavaggio delle mani. Le cause sono tante e gli attori e responsabilità sono plurime.

Se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo investire nella cultura e nella promozione: occorre sensibilizzazione e coinvolgere tutti gli stakeholder. Lo abbiamo fatto con la Carta Targeting Zero, promuovendo le buone pratiche e mettendo in luce gli esempi significativi e le evidenze che portano ai risultati e dunque a incidere sulla cultura in modo giusto e deciso.

E probabilmente solo un’azienda grande come 3M può fare tutto questo, con competenza e capacità di offrire supporto ai diversi livelli.

- In cosa consistono le “buone pratiche per azzerare le infezioni”?

Le buone pratiche per l’eliminazione pressoché completa delle infezioni associate all’impianto e alla gestione del catetere venoso consistono in una serie strutturata di interventi, definita “bundle”, ai quali gli operatori sanitari preposti devono attenersi.

Per una efficace implementazione del bundle, il Quality and Safety Reaserch Group dell’università Johns Hopkins, ha messo a punto un modello denominato “delle quattro E”, esplicitate come segue:

1. Engage: sensibilizzare il personale sui gravi rischi che i pazienti corrono in seguito alla contrazione di infezioni da catetere venoso e sull’importanza di prevenirle, condividendo, con strumenti dedicati, i dati relativi ai casi che emergono

2. Educate: formare il personale all’adozione delle linee guida evidence based e delle raccomandazioni indicate dalle società scientifiche

3. Execute: implementare le procedure, già apprese e condivise, contenute in una specifica check list per l’impianto e la gestione dei cateteri, e verificate da un operatore sanitario referente del Team degli Accessi Vascolari

4. Evalulate: implementare un sistema per la valutazione delle infezioni catetere venoso correlate per analizzare l’impatto delle procedure implementate.

La Sicilia è stata la prima Regione Italiana ad aver adottato, con decreto regionale di giugno 2016 a firma dell’Assessore alla Salute, e in stretto collegamento con il Risk Manager regionale, un programma per l’azzeramento delle infezioni catetere-venoso-correlate, dimostrando sensibilità verso il tema e impegno concreto ad affrontare in maniera sistemica l’argomento.

- 3M, in questi ultimi anni, si sta aprendo oltre la cerchia degli addetti ai lavori. Ma è spesso ancora legata solo a un ristretto comparto: come si comunica l'idea di “buona pratica” con un marchio non immediatamente percepito come “sanitario”?

3M nell’ultimo anno e mezzo ha riposizionato il proprio Brand. Oggi parliamo della Scienza di 3M. Applicata alla vita. Ogni vita. Dunque non potrebbe esserci riferimento più chiaro e diretto con il mondo della salute.  

Abbiamo un patrimonio di conoscenze tecnologiche e scientifiche così ampio che crediamo di poter creare valore per le persone attraverso il dialogo. Noi lavoriamo per la qualità della vita delle persone e oggi lo vogliamo comunicare in modo ancora più chiaro, mettendo i pazienti al centro. E’ attraverso le tecnologie siamo capaci di farlo concretamente, differenziandoci. E se parliamo di Sostenibilità, tutto ciò significa Responsabilità Sociale che vuol dire quindi pensare al benessere delle persone, anche da un punto di vista sociale.

Dal primo nucleo di pionieri che hanno firmato la Carta Targeting Zero, l’impegno sarà quello di lavorare per diffondere questi messaggi e moltiplicare il più possibile il numero di centri che potranno aderire.

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