Istituto Superiore di Sanità, via libera a nuove divise protettive con tessuti antimicrobici per operatori sanitari - Affaritaliani.it

Medicina

Istituto Superiore di Sanità, via libera a nuove divise protettive con tessuti antimicrobici per operatori sanitari

In questo scenario trova piena applicazione il progetto LCM – Erreà: divisa tecnica riutilizzabile con tessuti dotati di proprietà antivirali e antibatteriche

di Redazione

Istituto Superiore di Sanità, espresso parere favorevole sull'utilizzo di divise sanitarie con funzione antimicrobica per prevenire le infezioni ospedaliere

L’Istituto Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole sull’utilizzo di tessuti trattati con nanoparticelle di ossido di zinco per la realizzazione di divise sanitarie con funzione antimicrobica. Si tratta di una svolta importante nella prevenzione delle infezioni ospedaliere, in particolare di quelle correlate all’assistenza (ICA), che in Italia provocano ogni anno migliaia di decessi.

Questa decisione si inserisce nel solco di numerosi studi internazionali che hanno dimostrato l’efficacia dell’ossido di zinco nel contrastare la proliferazione di virus, batteri e funghi. Il parere tecnico-scientifico dell’ISS, rilasciato il 13 giugno 2025, riconosce che tali tessuti rappresentano un valido strumento da integrare nei dispositivi di protezione per il personale sanitario, contribuendo in modo concreto alla riduzione del rischio infettivo.

Un importante precedente era stato fornito a gennaio 2025 dall’INAIL, che in un documento tecnico-normativo aveva evidenziato l’importanza di dotare gli operatori sanitari, soprattutto nelle aree ad alta criticità, di divise idonee a proteggerli da agenti infettivi, in conformità alla normativa sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs 81/2008 e successive modifiche).

In questo scenario trova piena applicazione il progetto LCM – Erreà, che propone un’innovativa divisa tecnica riutilizzabile fino a 100 lavaggi, realizzata con tessuti dotati di comprovate proprietà antivirali e antibatteriche. Il prodotto nasce dalla collaborazione tra due realtà italiane, LCM ed Erreà, e si distingue per l’alto livello di ricerca tecnologica, sostenibilità ambientale e conformità alle normative europee e internazionali.

Il recente pronunciamento dell’ISS rafforza un percorso che ha già avuto una forte spinta anche a livello istituzionale. Ad aprile 2024, infatti, la Camera dei Deputati aveva approvato un ordine del giorno volto a promuovere l’introduzione di divise tecniche avanzate per il personale sanitario operante in reparti a rischio elevato di contaminazione. L’obiettivo comune è quello di garantire maggiore sicurezza per operatori e pazienti, facendo ricorso a dispositivi efficaci, certificati e riutilizzabili.

La contemporaneità tra l’iniziativa politica, le indicazioni tecniche dell’INAIL e il recente parere dell’ISS delinea un quadro favorevole all’adozione diffusa di questa nuova generazione di dispositivi protettivi. L’esperienza di LCM – Erreà dimostra come sia possibile unire competenze industriali e ricerca scientifica per rispondere a esigenze concrete del sistema sanitario.

Il documento dell’ISS sottolinea anche la necessità di avviare studi mirati per misurare gli effetti epidemiologici di questi dispositivi e valutarne, su larga scala, comfort, durabilità e impatto ambientale. In tutte queste aree, il progetto LCM – Erreà ha già mostrato risultati positivi, rappresentando un’alternativa valida e sostenibile ai dispositivi monouso.

Ora tocca alle strutture sanitarie e alle amministrazioni regionali fare la propria parte, aggiornando linee guida e criteri di acquisto, e promuovendo la formazione del personale sull’utilizzo di dispositivi innovativi. Dopo l’esperienza della pandemia, questa è un’occasione concreta per rafforzare la protezione in sanità e investire nella sicurezza di chi opera ogni giorno in prima linea.

Con l’approvazione scientifica, il sostegno normativo e la risposta dell’industria, le condizioni per introdurre un reale cambiamento ci sono tutte. Spetta ora al sistema sanitario tradurre questa innovazione in pratica quotidiana.