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Medicina
“Non cambiare i regolamenti europei sulla prevenzione oncologica”

“Anche un basso consumo di alcoolici aumenta il rischio di cancro”

 

La Società Italiana Alcologia si rivolge agli eurodeputati e manda un appello alla BECA (Committe in Beating Cancer) in merito al Rapporto della stessa sulla prevenzione oncologica.

“Sono arrivati alla nostra attenzione  - scrive il Presidente Gianni Testino - alcuni emendamenti tesi a modificare i paragrafi 15 e 16 relativi al rapporto "consumo di alcol e cancro".

L'evidenza scientifica ha da tempo dimostrato il rapporto causale certo fra "consumo di alcol e cancro". Ha altresì ampiamente dimostrato che la causa del cancro sono etanolo ed acetaldeide. Tali sostanze sono alla base di tutti i tipi di bevande alcoliche (vino, birra e superalcolici). Etanolo ed acetaldeide che non sono alimenti sono inseriti dal 1988 nel Gruppo I dell'International Agency for Research on Cancer (WHO). Nel 2012 è stata aggiunta nel gruppo 1 la dizione "bevande alcoliche" per sottolineare che non esiste un livello soglia di sicurezza.

Il consumo alcolico rappresenta la seconda causa di morte oncologica, subito dopo il fumo di sigaretta, continua la nota SIA.

Per tale ragione La Società Italiana di Alcologia suggerisce per il bene della salute pubblica e per la tutela dei consumatori di non modificare i paragrafi 15 e 16

E' un testo equilibrato e aderente al principio di precauzione (elemento fondamentale nel settore medico).

Tutti gli emendamenti visionati rappresentano affermazioni che non sono aderenti ai dati scientifici, dannosi per le persone e non etici. Non è etico, infatti, favorire il consumo moderato di sostanze tossiche e cancerogene che favoriscono 200 patologie differenti compresi diversi tipi di cancro già con dosaggi molto bassi.

Vi prego di non privilegiare gli interessi economici (anche se comprensibili) a sfavore della salute dei nostri cittadini, ma soprattutto dei nostri giovani che non hanno ancora adeguate informazioni su tale argomento – conclude la nota.

La Società Italiana di Alcologia (SIA) suggerisce di non consumare bevande alcoliche al fine di ridurre il rischio oncologico. Tale suggerimento prudenziale è dovuto alla forte evidenza scientifica che stabilisce un rapporto causale certo fra alcol ed insorgenza di neoplasie. Tale rapporto è presente anche a bassi dosaggi ed è accresciuto in presenza di altri fattori di rischio (fumo, sovrappeso, polimorfismi genetici), patologie croniche associate, pregresse neoplasie o familiarità per cancro. Le molecole considerate responsabili sono etanolo e acetaldeide (il prodotto della metabolizzazione dell’etanolo)

In Europa una Unità Alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo che mediamente si trovano in:

125 ml di vino al 12% (12 gradi alcolici)

330 ml di birra al 4.5% (4.5 gradi alcolici)

80 ml di apertivo o cocktail al 18% (18 gradi alcolici)

40 ml di liquore al 36% (36 gradi alcolici

 

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