Medicina
Scienza, sport e nutrizione: il percorso del Dottor Enzo Luigi Riccardi e lo studio dei polifenoli
Dottor Riccardi (Farmacia di Tivoli): "La mia attività di ricerca è costante, alimentata dallo studio della letteratura scientifica internazionale"

Dalla farmacia alla ricerca scientifica: il lavoro del Dottor Riccardi tra atleti d’élite e l’efficacia dei polifenoli nelle performance sportive
Dottor Riccardi, Lei ha un curriculum molto articolato e specifico, che unisce farmacologia, nutrizione e sport. Può raccontarci il suo percorso formativo e professionale, e di cosa si occupa oggi nella pratica clinica?
"Sono il titolare della Farmacia Dr. Enzo Luigi Riccardi e rappresento la quinta generazione di farmacisti della mia famiglia, attiva a Tivoli (RM) dal 1880. Sono laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana. Da quasi venti anni mi occupo di salute e performance sportiva, in particolare curando la nutrizione di atleti, insieme al mio team di biologi nutrizionisti. Seguo personalmente lo sviluppo e la formulazione degli integratori alimentari".
"In particolare, assisto atleti di spicco nel motorsport: piloti automobilistici, tra cui un pluricampione del mondo endurance ed ex pilota di Formula 1, attualmente impegnato nel campionato americano IMSA Hypercar, categoria tra le più veloci al mondo. Seguo inoltre motociclisti impegnati in campionati mondiali nelle discipline dell’Enduro, Motocross (tra cui un pluricampione del mondo), Superbike e MotoGP".
"Dopo la laurea in Farmacia, ho sviluppato un forte interesse per il mondo degli integratori alimentari, che ho approfondito sia attraverso lo studio teorico sia partecipando regolarmente ai principali convegni scientifici internazionali, occasione preziosa per confrontarmi con esperti di fama mondiale. Ho arricchito la mia formazione con diversi Master, tra cui uno dei più qualificanti: il Master di II livello in “Nutraceutici e Integratori Alimentari: dalla Materia Prima all’Impiego Clinico” presso l’Università di Pavia, centro d’eccellenza riconosciuto per l’elevato livello scientifico e i laboratori all’avanguardia"Questo percorso mi ha permesso di acquisire competenze approfondite anche sulle tecnologie produttive, fondamentali per comprendere le criticità e ottimizzare l’efficacia delle formulazioni".
"La mia attività di ricerca è costante, alimentata dallo studio della letteratura scientifica internazionale. Proprio questo mese ho pubblicato, insieme ad altri colleghi, un nuovo lavoro sulla rivista Nutraceuticals, dedicato ai polifenoli presenti nelle ciliegie, composti che utilizziamo da tempo in alcune delle nostre formulazioni. Desidero esprimere un ringraziamento particolare al Dott. Alessandro Colletti, ideatore dello studio e formatore di questo gruppo di ricerca di alto livello, da anni per me fonte preziosa di stimoli e approfondimenti scientifici".
Cosa l’ha spinta a dedicare una review agli effetti clinici dei polifenoli delle ciliegie e qual era il suo obiettivo principale?
"L’idea della pubblicazione nasce dalla crescente attenzione verso gli alimenti funzionali e, in particolare, verso i polifenoli, composti naturali presenti nelle piante. Tra questi, abbiamo voluto approfondire quelli contenuti nelle ciliegie. Esistono infatti numerosi studi clinici su questi estratti, ma spesso sono dispersi e difficili da confrontare. Con questa review abbiamo voluto raccogliere e analizzare sistematicamente le evidenze cliniche più rilevanti, valutando gli effetti documentati, la sicurezza d’uso e l’efficacia dei polifenoli delle ciliegie. Abbiamo considerato diverse formulazioni, varietà di ciliegia, dosaggi e parametri di salute indagati".
Può spiegare in modo semplice come agiscono i polifenoli delle ciliegie sull’infiammazione, la performance fisica e il sonno?
"I polifenoli delle ciliegie, soprattutto gli antociani, svolgono una potente azione antiossidante e antinfiammatoria. In termini semplici, agiscono come "scudi cellulari": neutralizzano i radicali liberi, molecole dannose prodotte durante lo stress ossidativo (come quello causato dall’attività fisica intensa), e riducono le risposte infiammatorie dannose per i tessuti".
"A livello molecolare, regolano la produzione di citochine pro-infiammatorie come IL-6 e TNF-alfa e modulano l’attività di enzimi coinvolti nei processi infiammatori (COX-2, NOX, xantina ossidasi). Inoltre, sembrano favorire un equilibrio positivo del microbiota intestinale, con un effetto simile a quello dei probiotici. Questi effetti sinergici contribuiscono a migliorare il recupero muscolare, rafforzare la funzione immunitaria e promuovere un sonno di qualità, grazie anche alla presenza naturale di melatonina nelle ciliegie, sostanza che regola il ritmo sonno-veglia".
Quali benefici degli estratti di ciliegia per sport e recupero emergono dagli studi clinici? E qual è la forma di supplementazione più efficace?
"In ambito sportivo, l’integrazione con estratti di ciliegia ha mostrato benefici significativi: riduzione del danno muscolare, attenuazione del dolore post-esercizio, riduzione dello stress ossidativo e miglioramento dei tempi di recupero. I risultati più promettenti si sono osservati negli sport di endurance (come la maratona e il ciclismo), ma anche in esercizi di forza o in condizioni di carenza di ossigeno (ipossia)".
"Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo di succo concentrato di ciliegia o di estratti in polvere porta a un miglioramento della resistenza muscolare, a una riduzione degli indicatori infiammatori e a una percezione soggettiva dello sforzo più bassa. Tra le forme più efficaci si segnalano i concentrati standardizzati di succo o gli estratti secchi titolati in antociani, preferibilmente privi di zuccheri aggiunti, soprattutto nei soggetti con alterazioni del metabolismo glucidico".
Quali sono oggi le principali sfide nello studio dei polifenoli e come può la ricerca migliorarne l’efficacia clinica?
"Una delle principali criticità emerse riguarda la bassa bioaccessibilità dei polifenoli, spesso degradati dal microbiota intestinale prima di essere assorbiti. Ciò limita la quantità realmente biodisponibile e quindi l’efficacia clinica. Inoltre, la variabilità individuale del microbiota rende difficile prevedere una risposta uniforme nei soggetti trattati".
"Per superare questi limiti, è necessario approfondire lo studio delle interazioni tra polifenoli e microbiota, sviluppare formulazioni più stabili e facilmente assorbibili (es. con veicolanti, liposomi o microincapsulazione) e lavorare verso un’integrazione personalizzata, basata sul profilo individuale del microbiota. Infine, è auspicabile che la ricerca si orienti verso studi clinici di lunga durata, ben controllati e standardizzati, per confermare i benefici di questi composti in contesti clinici e sportivi".