Dacia Sandriders al debutto in Sudafrica: obiettivo vittoria nel Rally-Raid tra savana, ghiaia e fitta boscaglia - Affaritaliani.it

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Dacia Sandriders al debutto in Sudafrica: obiettivo vittoria nel Rally-Raid tra savana, ghiaia e fitta boscaglia

La terza manche del Mondiale Rally-Raid 2025 porta Dacia Sandriders in Sudafrica: Al-Attiyah e Loeb puntano a consolidare i risultati su un terreno tutto nuovo.

Il Mondiale Rally-Raid 2025 entra nel vivo con la sua terza e inedita tappa in Sudafrica, dove il team Dacia Sandriders è pronto ad affrontare una sfida radicalmente diversa rispetto al passato.

Dalla sabbia del Marocco e del deserto di Abu Dhabi, teatro della vittoria più recente della coppia Nasser Al-Attiyah / Édouard Boulanger, ai percorsi misti della savana africana, il passo è lungo e complesso. Ma il team franco-rumeno arriva a Sun City con la consapevolezza di avere un pacchetto tecnico competitivo e due equipaggi capaci di interpretare qualsiasi terreno.

L’appuntamento in Sudafrica segna anche il ritorno del Campionato Mondiale Rally-Raid nel continente africano, dopo l’ultima edizione del Rally del Marocco nel 2024, vinto proprio da Dacia Sandriders. Un segnale forte, che testimonia la volontà della squadra di crescere rapidamente, affrontando scenari sempre nuovi con ambizione e metodo. Per Nasser Al-Attiyah, ora leader provvisorio del campionato, la posta in gioco è altissima: difendere il primato conquistato ad Abu Dhabi e guidare i Sandriders verso la vetta della classifica costruttori.

Un Rally-Raid mai visto prima

Il South African Safari Rally 2025 è un’autentica novità per tutti. Nessun’altra manche, finora, ha richiesto un simile adattamento tecnico e mentale. L’itinerario, lungo 2.759 km, mescola in modo imprevedibile piste sterrate, sentieri di ghiaia, guadi, boscaglia fitta, savana e tratti montuosi. Per i piloti, sarà un esercizio di costante adattamento. Per i navigatori, un vero esame di lettura del territorio.

Si parte lunedì 19 maggio con un prologo di 25 km per stabilire l’ordine di partenza. Martedì 20 si entra nel vivo con la prima vera tappa: 285 km cronometrati su un anello attorno a Sun City. Il 21 e 22 maggio sarà il momento della tappa maratona: due giorni e oltre 950 km senza assistenza, che metteranno a dura prova meccanica ed equipaggi. Il penultimo giorno, venerdì 23, si correrà lungo il confine con il Botswana, mentre sabato 24 si chiuderà con una power stage di 8 km, preceduta da altri 210 km cronometrati.

Le condizioni ambientali promettono ulteriore spettacolo: tra i 1.000 e 1.500 metri di altitudine, temperature oscillanti tra i 5 e i 26°C e possibilità di leggere precipitazioni, l’incognita meteo potrebbe rimescolare le carte in tavola da un giorno all’altro.

Sandriders: preparazione a prova di savana

Affrontare una gara di questo tipo significa ripensare completamente la configurazione delle vetture. Ecco perché il team tecnico guidato da Philip Dunabin ha lavorato a fondo su protezioni, aspirazione, aerodinamica e mappatura motore. Le Dacia Sandrider non sono più solo regine del deserto: oggi si candidano a dominare anche su terreni più duri, accidentati e imprevedibili.

Le novità più evidenti riguardano la protezione del parabrezza, la modifica dei passaruota anteriori e il nuovo sistema di aspirazione dell’aria, esteso lungo i montanti. A livello aerodinamico è stato eliminato il bagagliaio posteriore per snellire la linea e migliorarne la robustezza, mentre la mappatura del motore è stata adattata all’altitudine del rally. Anche la trasmissione è stata rinforzata, con nuovi alberi longitudinali anteriori.

Ogni dettaglio tecnico ha un solo obiettivo: arrivare al traguardo senza cedimenti. Lo sa bene Sébastien Loeb, affiancato da Fabian Lurquin, che dopo due ritiri consecutivi cerca il primo risultato utile dell’anno.

Obiettivo: punti e continuità

“Abbiamo vinto ad Abu Dhabi, ora vogliamo confermarci”, ha dichiarato Nasser Al-Attiyah, determinato a consolidare la propria leadership in classifica. Il pilota del Qatar sa bene che, su terreni poco familiari, la costanza è più preziosa della velocità pura. La filosofia del team è la stessa: fare esperienza, evitare errori e portare entrambe le vetture al traguardo, per rafforzare la seconda posizione nella classifica costruttori e spingere Boulanger verso il primato tra i copiloti.

Loeb, dal canto suo, vuole mettere fine alla sfortuna che lo ha colpito nelle prime due tappe. “Ho già corso in Sudafrica, ma qui sarà tutta un’altra storia. L’obiettivo è completare il rally e ritrovare il ritmo giusto”, ha dichiarato il nove volte iridato WRC. La sua classe e la sua capacità di adattamento sono armi fondamentali per affrontare questa manche, dove l’improvvisazione potrebbe costare cara.

Un banco di prova per Dacia

Per Dacia, questa avventura rappresenta molto più di una tappa nel calendario. È una verifica tecnica e strategica di un progetto ambizioso, che mira a coniugare sport e identità di brand. Le Sandrider sono espressione della filosofia “essenziale, robusta e cool” di Dacia, portata al limite nelle condizioni più estreme. Ogni gara è una pagina scritta sul campo, con dati che serviranno a sviluppare tecnologie future per le auto di serie.

Non è un caso che le modifiche estetiche delle vetture riflettano il DNA del marchio: linee pulite, essenziali, zero fronzoli. Solo ciò che serve, quando serve. Anche per questo, il Rally-Raid si rivela un laboratorio unico.

Il ritorno dell’Africa, il futuro della disciplina

Il ritorno del Mondiale Rally-Raid in Africa segna un passaggio simbolico importante. È qui che la disciplina è nata e ha forgiato i suoi miti. Ma è anche in Africa che oggi si gioca il futuro del motorsport sostenibile, capace di coniugare rispetto per l’ambiente, impatto sociale e sviluppo economico.

Con oltre 1 milione di ricariche completate da Free To X e l’impegno crescente di marchi come Dacia per l’elettrificazione e l’efficienza, anche il Rally-Raid si apre a un nuovo orizzonte, dove la sfida tecnica si intreccia con quella ambientale.

Nel frattempo, a Sun City si scaldano i motori. La sabbia ha lasciato spazio alla ghiaia, gli orizzonti aperti alle colline coperte di verde. Ma la sfida, quella vera, è sempre la stessa: arrivare in fondo, arrivarci davanti.

SCHEDA TECNICA – Dacia Sandrider Rally-Raid
Motore: V6 biturbo benzina
Trazione: integrale permanente
Cambio: sequenziale 6 marce
Potenza: oltre 360 CV
Telaio: tubolare in acciaio ad alta resistenza
Peso: circa 1.850 kg
Autonomia: oltre 800 km
Velocità max: 170 km/h
Prezzo stimato (prototipo da gara): non disponibile (uso esclusivo per competizioni FIA Rally-Raid)