(Adnkronos) - "Malauguratamente il Parlamento ha scelto il 10 febbraio per ricordare questi morti. L’ha fatto in nome di una superficiale idea di rappacificazione, forse. Ma è subito sembrata una maniera per portare nella storia la teoria degli opposti estremismi. Il nome della giornata ricalca quello attribuito al 27 gennaio (Giornata della Memoria) e anche il periodo è lo stesso". In più, sentenzia Celestini, "mezzo mondo il 10 febbraio ricorda un’altro avvenimento: la firma del trattato di Parigi. Una data che ai fascisti non piace per niente. Quel giorno ricorda agli abitanti del pianeta che l’Italia è stata la principale artefice, insieme alla Germania, della morte di milioni di persone. Altro che italiani brava gente!". L'artista conclude poi in modo tranchant: "Tra cinque mesi sarà febbraio. Forse per quest’anno non facciamo in tempo, ma non sarebbe il caso di cancellare dalle celebrazioni nazionali questo bizzarro Giorno del Ricordo?".
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