Roma, 22 mag. (Adnkronos) - Per il settore del gioco pubblico, "la pandemia è stata un acceleratore di una tendenza in atto: nell’arco temporale coperto dall’attuale concessione, le restrizioni al gioco fisico decretate dagli Enti Locali stavano spostando le preferenze dei giocatori dal fisico all’online" con un "processo di generazione di valore stava subendo una evidente alterazione e la pandemia ha solo accelerato tale fenomeno". E' quanto afferma, all'Adnkronos, il direttore Affari Istituzionali & Sviluppo Business di Codere Italia, Marco Zega.Inoltre, ricorda, "le chiusure imposte durante la pandemia alle attività di raccolta di gioco legali hanno fatto emergere offerta di gioco illegale. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, la scorsa settimana ha segnalato che in alcune regioni italiane ove le restrizioni sono più forti si sta riscontrando la nascita di fenomeni di raccolta illegale", ribadisce Zega."Occorre una riforma seria, equilibrata e libera da gravami ideologici - insiste il manager di Codere Italia che è anche coordinatore della nuova sezione Concessionari Adi all'interno di As.Tro Assotrattenimento - che persegua anche l’obiettivo della prevenzione del gioco patologico attraverso l’innalzamento dei livelli qualitativi dell’offerta di gioco e non attraverso strumenti per i quali è stata scientificamente dimostrata l’inutilità", conclude.
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