Milano, 22 feb. (Adnkronos) - "E' scorretto e pericoloso ritenere che l'esito della attività giudiziaria sia direttamente ed esclusivamente collegato a compiti di prevenzione generale che coinvolgono anche altri elementi della formazione individuale , dalla scuola, alla famiglia". Lo sostiene il procuratore generale di Milano Francesca Nanni durate l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "La vera prevenzione deriva non tanto dalla severità della pena, ma dalla certezza della medesima, anzi dalla percezione di certezza della punizione che i singoli possono avere". Sulla certezza della pena intervengono diversi fattori: "sicuramente la presenza di decisioni puntuali e motivate, ma anche un procedimento che conduca entro tempi ragionevoli a una decisione definitiva, un efficiente sistema di esecuzione della sanzione, una informazione corretta e non sensazionalistica", aggiunge il procuratore generale che ritiene la lunghezza dei procedimenti "una piaga del nostro tempo, anzi la negazione stessa del servizio che siamo chiamati a rendere", conclude Francesca Nanni.
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